Siamo a metà del giro assembleare avente per argomento le numerose problematiche ed il pesante clima delle Filiali di Torino e provincia.
La preoccupazione principale è data dal numero altissimo di uscite che interessano il nostro territorio a causa di esodi e pensionamenti: 490 PERSONE soltanto dalla Rete Filiali. Chiediamo innanzi tutto all’azienda, così appassionata di numeri, statistiche, e “pianificazioni” di aiutarci a capire quale sia il suo piano di sostituzione e gestione delle risorse umane per far fronte agli obiettivi del nuovo piano industriale. Pare si riduca ad un unico diktat: fare più cose in meno tempo! E vai di Malox per il mal di stomaco e di Xanax per dormire!… con buona pace della tanto decantata attenzione alle persone.
Dalle prime assemblee è già emerso come, sebbene venga richiesto ai colleghi di agendare ogni minima azione, MANCHI UNA VERA PIANIFICAZIONE SOPRATTUTTO DA PARTE AZIENDALE, infatti:
- NON è PIANIFICAZIONE dare obiettivi maggiori dedicando un numero minore di risorse
- NON è PIANIFICAZIONE diminuire il numero dei portafogli aumentando i clienti che li compongono, per non far risultare le filiali sotto organico (si chiama gioco delle tre carte)
- NON è PIANIFICAZIONE arrivare ogni anno a novembre con i corsi IVASS (e non solo) da terminare, ed incentivare le persone a fruire della formazione in modo distorto ed inefficace, o fuori dall’orario di lavoro
- NON è PIANIFICAZIONE il ricorso allo straordinario effettuato senza rendere chiaro al lavoratore l’iter autorizzativo, contando sul senso di responsabilità di ognuno e facendo quasi sentire in colpa chi chiede il riconoscimento delle ore lavorate. Lo straordinario è diventato una forma di volontariato totalmente gratuito ma sottilmente preteso: dovremmo riprendere la buona prassi di richiedere la necessaria autorizzazione, oppure di allontanarci dal luogo di lavoro negli orari in cui siamo sotto copertura INAIL, cioè a fine turno se non siamo autorizzati a rimanere nei locali aziendali.
- NON è PIANIFICAZIONE neppure far finta che le incombenze amministrative non esistano.
Non sono mancati durante le assemblee gli scambi di idee, i suggerimenti da parte dei colleghi e i racconti di episodi che potrebbero far ridere, se non facessero piangere: … Vogliamo parlare della comparsa sui nostri schermi del “Mastino Torinese”, ovvero del guardiano per nulla amichevole se non ti comporti come vuole lui, che un Capo Area ha paragonato a se stesso? Oppure del “Vietato morire” di un direttore commerciale, che spulciando le agende dei “suoi” gestori ha notato con orrore e raccapriccio che erano stati pianificati sotto la voce “appuntamenti” anche delle successioni? “Vietato morire” quindi per i clienti Intesa Sanpaolo …peccato sia stata sbagliata la citazione, perché la nota canzone sanremese è in realtà una esortazione a non far morire dentro di noi la forza di opporci a comportamenti ingiusti o aggressivi: tutti insieme possiamo farlo.
Siamo infatti a vostra disposizione unitariamente per inoltrare denuncia alla casella “io segnalo” di tutte le pressioni ed i comportamenti indebiti.
L’utilità ed il valore di questi incontri con i lavoratori è stato il far emergere nuove problematiche in aggiunta a quelle che già conoscevamo. Al termine delle assemblee, che si protrarranno fino a metà giugno, formuleremo una serie di richieste che le OOSS presenteranno unitariamente all’azienda in un documento rivendicativo frutto di un lavoro di ascolto e di analisi.
Il contributo di tutti voi è quindi non solo prezioso, ma di fondamentale importanza.
Torino, 31/5/2018
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
Area Torino e Provincia Intesa Sanpaolo