27 settembre 2012 – In data odierna è proseguito il confronto con l’Azienda sulla situazione del Gruppo, nell’ambito della procedura ex art. 18 del CCNL. L’Azienda, mettendo tutte le carte sul tavolo, é tornata a declinare il progetto che si propone di seguire, incentrato su tre direttive: costi, produttività ed occupazione.
Per quanto attiene al contenimento dei costi, l’Azienda ritiene necessario conseguire un risparmio atteso di circa 190 mln di euro attraverso il taglio di 8 giornate lavorative pro/capite per l’anno 2013, 8 giornate nel 2014 e 4 giornate nel 2015. Le 8 giornate sarebbero composte da 4 giorni di ferie in meno, 2 giorni di ex festivitá in meno, 2 giorni di sospensione dell’attivitá lavorativa ricorrendo alle coperture (parziali) offerte dalla parte ordinaria del Fondo di Solidarietá del Credito. Blocco del lavoro straordinario. Fruizione entro l’anno di ogni giorno di ferie arretrato.
Per quanto attiene alla produttività, l’Azienda si propone di estendere l’orario di sportello nelle filiali dalle ore 7,30 alle ore 21,30, nonché nuove regole sulla mobilità e sui ruoli ed inquadramenti nella rete.
Per quanto infine attiene l’occupazione, sará da valutare come ricollocare circa 1.000 unitá rivenienti dal riassetto organizzativo che si configurerebbero quindi come nuovi esuberi.
Ribadendo ancora una volta la serietá della situazione e l’imprescindibile necessitá di portare in equilibrio il conto economico, l’Azienda ha sottolineato che non esistono alternative all’amara cura proposta, aggiungendo che la trattazione del ticket pasto – al momento sospeso – seguirá dopo la regolamentazione di quanto sin qui citato.
UNITÀ SINDACALE FALCRI-SILCEA ha ribadito che non è disponibile a continuare il confronto senza che prima vengano messe in campo con seria concretezza tutte le altre misure di contenimento dei costi (stipendio dei top manager, auto di lusso, conventions, consulenze ecc) che, non solo per buon senso, ma anche per rispetto dei Lavoratori e credibilità nei confronti della Clientela, è assolutamente necessario adottare prima di procedere eventualmente a qualsiasi misura che l’Azienda chiede di porre in atto a carico dei propri Dipendenti. Dall’altro lato, considerando che la nostra Azienda non presenta uno stato di crisi tale da rendere necessarie misure drastiche nel contenuto ma anche nella modalità di pattuizione, tali da superare le “fonti del diritto” ancora vigenti nel nostro Paese, abbiamo ribadito che l’Azienda deve trovare negli strumenti che già ha a disposizione, vedi il Ccnl, la via per raggiungere gli obiettivi che si è prefissata.
Le regole, siamo d’accordo con l’Azienda, vanno rispettate: quindi l’Azienda deve impegnarsi con la propria dirigenza affinché le ferie vengano fruite nell’anno di competenza, creando e favorendo le condizioni perchè questo avvenga, poichè – se esistono tanti arretrati di ferie non fruite – le colpe non devono essere imputate al Personale.
Analogo ragionamento per le concessioni del part time, per la mole di lavoro straordinario che non riteniamo sia frutto della ritrosia delle persone a lasciare alla sera il posto di lavoro per ritornare nelle proprie case.
Abbiamo infine sottolineato come la produttivitá non dipenda esclusivamente dal costo del lavoro, ma anche da altri due elementi essenziali: “prodotto” e “processo” sui quali l’Azienda é stata ed é tutt’ora fortemente carente. È da anni che assistiamo a grandi proclami, a grandi “lanci” di prodotti poi miseramente abortiti, mentre sono mesi che aspettiamo inutilmente di vedere nuove idee, nuovi prodotti, un nuovo corso – insomma – che dia fiducia al mercato, ai dipendenti, che faccia intendere a tutti che “la plancia di comando” ha ben saldo il timone nelle mani ed in mente una nuova rotta.
Tutto questo purtroppo non c’è ed in più si cerca di farne ingiustamente pagare il conto alle
Lavoratrici ed ai Lavoratori.
UNITÀ SINDACALE FALCRI-SILCEA ritiene che è assolutamente improponibile chiedere ai Lavoratori di fare nuovi sacrifici, di tirare ancora una volta la cintura (che ormai non ha piú spazio per fare altri “buchi”) senza contemporaneamente dare loro la certezza assoluta che non saranno sacrifici vani, come purtroppo é stato in altre occasioni: le “non risposte” e l’assordante silenzio dell’altra parte del tavolo é imbarazzante e motivo di grandissima preoccupazione.
Abbiamo ribadito che non siamo disponibili ad operazioni di taglio dei diritti, cosa ben diversa dal taglio dei costi: chi rappresenta i Lavoratori deve ricordare che il diritto della forza non puó prevalere sulla forza del diritto.
La fine della procedura é stata portata al 15 ottobre p.v., mentre l’Azienda ha annunciato che continuerà ad erogare il ticket pasto al personale full-time nella misura attuale fino alla fine di ottobre. Prossimi incontri fissati per i giorni 9-10-11 ottobre. Vi terremo aggiornati.
LA DELEGAZIONE TRATTANTE