Solo casi isolati!!!???
A distanza di tre mesi dall’incontro annuale con l’azienda del 30 giugno, le problematiche evidenziate allora dai rappresentanti sindacali non solo non sono state nemmeno in minima parte risolte ma anzi, come tutti noi lavoratori dell’area abbiamo potuto constatare direttamente, si sono acuite e ad esse se ne sono aggiunte di nuove.
All’azienda, rappresentata dai colleghi:
- Federica Lubatti, Responsabile della Direzione Commerciale Retail;
- Maria Carla Trogolo, Responsabile Personale ed Assistenza Rete affiancata da Ilaria Membrino;
- Enzo Vozza, coordinatore COA affiancato da Roberta Porta;
abbiamo necessariamente dovuto ribadire in maniera ancora più decisa e particolareggiata:
- il permanere di un clima lavorativo sempre più inquinato da “politiche” commerciali che pervadono ogni segmento ed ogni ruolo;
- la cronica carenza di organici, aggravata da esodi e trasferimenti a FOL e dalla mancanza delle assunzioni concordate;
- conseguenti carichi di lavoro sempre meno sostenibili;
- la formazione, anche e soprattutto obbligatoria, per forza di cose fruita in modalità non consona e in parallelo con l’attività lavorativa;
- i continui e frequenti trasferimenti, che avvengono quasi sempre su iniziativa dell’azienda;
- i rinnovi e le concessioni dei part-time che, se perfezionati, lo sono spesso al ribasso;
- la carente situazione igienica delle filiali;
a cui si aggiunge, tra l’altro:
- “l’incresciosa” (termine utilizzato da relazioni industriali) richiesta di restituzione da parte dell’Azienda dell’indennità di ruolo percepita dai colleghi in percorso a fronte della variata modalità di calcolo della “complessità gestori”;
- il sentimento di disagio e di inadeguatezza espresso dai colleghi con strumenti laterali anche un po’ sbilanciati come l’Altimetro di “ottomila!”
Abbiamo inoltre richiesto ancora un’altra volta il dato numerico relativo alle richieste di visita al medico del lavoro per stress lavoro correlato da parte dei colleghi, dato che ancora una volta la banca ci ha negato.
L’Azienda, dopo aver con soddisfazione esposto l’andamento economico commerciale più che buono di tutti i territori dell’Area (con incrementi anno su anno che vanno dal 2 al 17 %) e i numeri di sintesi delle persone dell’Area che hanno permesso il raggiungimento di tali risultati, ha di fatto negato che i problemi esposti siano diffusi ma che siano “casi particolari” da affrontare singolarmente, e si è dichiarata disponibile ad intervenire puntualmente, principalmente “sensibilizzando i responsabili”.
E’ stato, quindi, più volte esplicitamente richiesto ai rappresentanti sindacali di fornire i “singoli casi” da affrontare e risolvere; in mancanza dei quali… tutto va bene.
In conclusione, per l’Azienda sembra non esserci un’emergenza diffusa e, pertanto, non vede alcun intervento organico da predisporre ed attuare.
A noi sembra invece necessario un radicale ed effettivo cambio di mentalità: mettere al primo posto le persone e il loro benessere lavorativo, non i numeri e i risultati (che non bastano mai).
Come viene ben espresso nelle moderne teorie sulla sostenibilità dello sviluppo, la soddisfazione delle persone genera risultati migliori e costanti. Non viceversa.
L’Azienda oggi ha esplicitamente dimostrato di non averlo ancora capito (“gli obiettivi vanno raggiunti”, “non siamo una ONLUS”); per lei viene sempre prima “il metodo” e solo dopo, forse, le persone: quante volte abbiamo sentito la frase “quanto hai fatto? Quanti appuntamenti hai?” e quante volte “come stai, stai bene?”.
Chiediamo interventi organici che portino un concreto miglioramento delle condizioni di lavoro delle colleghe e dei colleghi, soprattutto nuove assunzioni a tempo indeterminato anche nelle filiali della nostra Area.
I coordinatori dell’area Piemonte Nord e V.da
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