L’Azienda ha comunicato che da lunedì 4 maggio le Filiali saranno aperte tutti i giorni e tutto il giorno, con accesso su appuntamento e con servizio di cassa aperto solo al mattino: un’operatività non più limitata alle operazioni inderogabili o non eseguibili on line.
In buona sostanza un ritorno quasi alla normalità da parte della Banca quando invece la Fase 2, temiamo, vedrà ancora rischi epidemiologici e le persone, anche se speriamo in numero ridotto, purtroppo, continueranno ad ammalarsi.
Nel comunicato di ieri abbiamo denunciato la riapertura troppo generalizzata che è in netto contrasto con i criteri di progressività e cautela espressi dal Governo.
Oggi denunciamo come all’apertura generalizzata si aggiungano gli allarmanti messaggi diffusi dal Middle Management: “riempire le Agende di appuntamenti”, “fate venire i clienti in Filiale”, “dall’11 maggio non ci sarà più il servizio per appuntamento”.
Il D.P.C.M. limita ancora gli spostamenti delle persone a “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
Chiediamo, pertanto, indicazioni chiare rispetto alla gestione della clientela che tengano conto del D.P.C.M.: continuare a favorire l’operatività a distanza, appuntamenti su richiesta del cliente e non su sollecitazioni dei gestori, durata massima degli stessi assolutamente limitata.
L’affermazione che dall’11 maggio non si operi più per appuntamento è di per sé stessa già grave, ma ancor più grave alla luce del fatto che -solo due giorni fa- i Segretari Generali e ABI hanno sottoscritto un Protocollo che rinvia all’8 maggio l’individuazione di eventuali modalità di servizio alla clientela alternative a quelle su appuntamento!
Non siamo alla Fase 3. Non è tutto come prima!
Il Coronavirus è ancora un pericolo e non possiamo abbassare la guardia.
Tutto questo stride ancora di più in una fase di “carico” di lavoro straordinario per i finanziamenti liquidità/anticipi Cig/sospensione rate, in quanto anche le task force individuate ad oggi non sono ancora pienamente operative.
I clienti sollecitano continuamente finanziamenti e moratorie e i colleghi, alcuni dei quali vittime tra l’altro di episodi di aggressione avvenuti nelle ultime settimane, operano con preoccupazione rispetto alle proprie responsabilità di fronte a normative scritte in costante evoluzione.
Chiediamo inoltre che la Banca chiarisca il processo creditizio: l’iter di un finanziamento – soprattutto se ordinario – richiede tempo e necessari controlli formali e sostanziali anche della documentazione fornita dal cliente.
Il mix tra riapertura, appuntamenti, pressioni commerciali, emergenza finanziamenti sta mettendo a dura prova le lavoratrici e i lavoratori del nostro Gruppo: come OO.SS. chiediamo un intervento volto a mantenere corrette condizioni di lavoro, senza aggravi incomprensibili di pressioni e preoccupazioni.
Reiteriamo la richiesta che le presenze dei colleghi in Filiale siano contenute numericamente, sia consentita una vera turnazione e non legate a una percentuale, che tra l’altro viene calcolata su un organico che ricomprende gli assenti e non solo coloro che effettivamente prestano servizio. In tal senso rinnoviamo la richiesta che Banca dei Territori fornisca indicazioni scritte sia sulle presenze reali da computare che sugli appuntamenti: è necessaria chiarezza!
Chiediamo che ci sia maggiore attenzione per la mobilità perché, specie nelle grandi città, implica l’utilizzo di mezzi pubblici e questo è un fattore di rischio aggiuntivo che va pienamente valutato.
Da parte nostra resta inoltre sempre alta l’attenzione al rispetto di quanto previsti a tutela della salute dei lavoratori e delle lavoratrici, in particolare sollecitiamo l’azienda sulle consegne delle mascherine FFP2 che non ci risultano pervenute in molti territori, così come gli schermi facciali in plexiglass.
La cautela è d’obbligo per evitare un brusco ritorno alla Fase 1 che certo nessuno auspica!
Milano, 30 aprile 2020