News da UNISIN
Inadeguate le prime risposte aziendali al problema delle maggiori prestazioni lavorative
In data odierna Capogruppo ci ha illustrato le novità in materia di straordinari e prestazioni aggiuntive così come previsto dal nuovo processo entrato in vigore all’inizio del corrente mese e le cui modalità autorizzative sono state pubblicate sulla Intranet Aziendale il 2 gennaio 2020.
Sono stati chiariti e precisati alcuni aspetti operativi che regoleranno il riconoscimento delle maggiori prestazioni, come ad esempio l’utilizzo delle diverse causali e l’iter autorizzativo che dovrà essere seguito.
In estrema sintesi:
– abolita la causale NRI (maggior prestazione non riconosciuta), che in passato è stata utilizzata anche per non riconoscere il lavoro straordinario effettuato dai Colleghi;
– confermato il principio che, così come previsto dalla normativa nazionale, lo straordinario deve sempre essere autorizzato, eventualmente anche successivamente al suo espletamento;
– l’Inserimento in procedura della maggiore prestazione autorizzata non avverrà più a cura del Collega, ma sarà a carico del responsabile dell’unità operativa o di un suo delegato;
– le ore eccedenti il normale orario di lavoro saranno comunque riconosciute – anche se non pagate – attraverso il recupero orario di pari entità, che dovrà avvenire tassativamente entro il secondo mese successivo alla sua maturazione (PAO);
– la presenza nei locali aziendali da parte dei lavoratori per attività non lavorativa dovrà essere limitata e del tutto eccezionale, con possibilità di controlli anche successivi da parte dell’Azienda sul corretto utilizzo – da parte degli interessati – della causale creata a tal fine (PNR Prestazione Non Riconosciuta);
– il riconoscimento dello straordinario, o della maggiore prestazione, potrà avvenire per prestazioni di almeno 30 minuti oltre il normale orario di lavoro (al netto di eventuali ritardi/flessibilità);
– l’iter del processo sarà informatizzato e gestito in procedura “People” a partire dal prossimo mese di febbraio.
La nostra sigla ha da tempo e in più occasioni denunciato l’utilizzo scorretto e l’abuso della causale NRI e le nuove disposizioni adottate dall’Azienda a nostro avviso non risolvono completamente il problema.
In particolare:
– NON riteniamo accettabile che l’intero iter autorizzativo scatti dopo i primi 30 minuti oltre l’orario di lavoro individuale. In questo modo, infatti, i primi 29 minuti – anche se lavorati – possono non essere riconosciuti come maggiore prestazione erogata;
– NON sono chiari i criteri che saranno seguiti dall’Azienda per classificare le attività “urgenti e indifferibili”, la cui importanza è dettata dal fatto che solo a fronte di queste attività si avrà diritto al pagamento dello straordinario anziché al permesso recupero orario giustificabile con la causale PAO;
– NESSUNA concreta previsione per quanto riguarda il riconoscimento delle maggiori prestazioni fatte dagli appartenenti all’Area dei Quadri Direttivi, i quali, nonostante quanto previsto dal CCNL, quasi mai vengono messi in condizione di poter recuperare, attraverso l’autogestione, le maggiori prestazioni effettuate.
Vista comunque la sperimentalità della nuova disciplina abbiamo chiesto sin d’ora di calendarizzare momenti di verifica nei successivi incontri al fine di monitorare la sua applicazione.
Invitiamo comunque i Colleghi ad effettuare prestazioni lavorative oltre il proprio orario di lavoro solo se richieste dal responsabile della struttura d’appartenenza.
Solo in questo modo potranno emergere le reali carenze di Personale alle quali quotidianamente assistiamo (altro che eccedenza di capacità produttiva!).