Le RR.SS.AA. firmatarie del presente comunicato rilevano che nei Territori Retail e Personal dell’area “Nuorese e Centro Sardegna” le politiche commerciali della Banca vengono da troppo tempo arbitrariamente distorte da talune figure, mediante l’esercizio di pressioni divenute ormai intollerabili.
Le condizioni generali di lavoro sono di per sé difficili da sostenere in un’area caratterizzata dalla ormai conclamata carenza di personale, con carichi e ritmi esasperanti. Parrebbe che la Banca, nell’organizzare il lavoro, non tenga in considerazione il tempo da dedicare ai numerosi adempimenti amministrativi e burocratici i quali, se ignorati e/o trascurati a favore della nevrotica lavorazione delle liste “prioritarie”, si traducono in un danno di immagine e patrimoniale per tutta la filiera.
Infatti, fermo restando il dovere di una intensa collaborazione, la deontologia e l’etica professionale impongono ed esigono anche l’osservanza di un’azione professionale accurata al fine di minimizzare gli errori, ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo anche nelle ordinarie attività amministrative, pena essere chiamati a risponderne.
Le nuove procedure e il ridottissimo numero di operatori causano tempi di attesa lunghissimi e generano un diffuso malcontento fra i clienti. La gestione della clientela “reattiva” o “spontanea” è complessa e dispendiosa ma parrebbe totalmente ignorata dall’azienda e spesso sacrificata in nome del mantra “contatto-incontro-successo”.
In questo difficile contesto, nonostante i ripetuti interventi delle Organizzazioni Sindacali, le condotte indebite dei direttori d’area e di alcuni direttori/coordinatori sono in costante aumento e assumono contorni allarmanti.
I gestori ricevono innumerevoli contatti nel corso della giornata – direttamente dal direttore d’area o “girati” dal direttore/coordinatore di filiale – tesi a sollecitare l’azione commerciale, spesso con richiesta di risposta immediata. Forse l’obiettivo è quello di pressare i gestori a tal punto da spingerli a commettere degli illeciti? Un vero e proprio bombardamento che disturba il lavoro anziché supportarlo, ottenendo quindi l’indesiderato effetto di causare stress e disagio nello svolgimento dell’attività professionale, mortificando la dedizione al lavoro dei colleghi.
Le agende dei gestori vengono controllate con una frequenza ossessiva e persino le note riportate su ABC in seguito agli incontri con i clienti sono sottoposte a innumerevoli verifiche.
Viene imposta una continua ed assillante ricerca del successo, ignorando che questo dipende non solo da un’adeguata azione commerciale del gestore, bensì dalla volontà del cliente.
Ecco quindi che i gestori vengono sottoposti a colloqui individuali dal direttore d’area, una sorta di processo teso ad approfondire le cause del mancato successo di un
incontro, mettendo in dubbio le capacità e le competenze dei malcapitati gestori, costretti addirittura ad essere affiancati nell’incontro successivo o nella successiva telefonata.
Un’interazione che dovrebbe condurre all’analisi, alla crescita, allo sviluppo professionale, alla condivisione di competenze e conoscenze, si trasforma spesso nella imbarazzante pantomima di una interrogazione da scuola media, che umilia e mortifica la professionalità dei colleghi.
Alcuni colleghi non perfettamente allineati con le pressanti iniziative dei direttori d’area/filiale/coordinatori ricevono minacce – per nulla velate – di trasferimenti o altri provvedimenti punitivi.
In altre forme di colloquio capita anche che i gestori vengano messi “sotto torchio” dal direttore d’area in presenza del direttore di filiale o del coordinatore commerciale e, talvolta, anche di colleghi dell’ufficio del personale.
A tutto questo si sommano le ridondanti riunioni-fiume che, anziché durare lo stretto necessario per determinare le strategie migliori per raggiungere gli obiettivi commerciali, si trasformano in una stucchevole analisi di reportistica e classifiche, con l’obiettivo di generare un senso di inadeguatezza nei colleghi, mentre i clienti sono abbandonati e costretti ad interminabili attese.
I destinatari delle pressioni commerciali sono in aumento. Infatti, in questa isterica ricerca del successo, non si trascurano neppure direttori di filiale e coordinatori, bersagliati quotidianamente da decine di telefonate, e-mail, Lync, viedeoconferenze, riunioni e colloqui vari. Non tutti riescono a filtrare questa enorme mole di input e trasmettere i giusti messaggi ai propri collaboratori con la stessa professionalità e competenza.
È doveroso sottolineare che tali condotte, oltre ad essere inopportune, sono espressamente ripudiate dall’accordo siglato pochi giorni fa in ABI, oltre che dal CCNL e dagli accordi aziendali.
Le scriventi RR.SS.AA. confermano la propria disponibilità ad un confronto sereno e costruttivo, a condizione che la Banca si attivi affinché le condotte scorrette cessino immediatamente e definitivamente. In caso contrario si procederà all’utilizzo della casella iosegnalo@intesasanpaolo.com per denunciare formalmente le pratiche scorrette e non ci si esimerà da avviare ogni altra utile azione di tutela.
Saranno attivati tutti i canali per vigilare su eventuali ripercussioni delle nostre denunce sui lavoratori e non saranno tollerate ritorsioni di alcun genere nei confronti degli stessi.
I lavoratori chiedono solo di essere messi nelle condizioni di lavorare bene e in modo sereno.
RR.SS.AA. di Nuoro e Oristano
Nuoro – Oristano, 2 marzo 2017 Fisac Cgil – First Cisl – Unisin