Ce l’hanno fatta anche stavolta, i nostri geni incompresi (ma tutti in Intesa vengono a lavorare?!) ne hanno pensata una delle loro.
Antefatto. Lo scorso anno, a causa del lockdown e delle zone colorate varie, la nostra clientela ha fatto maggiormente ricorso al canale telefonico, subissando di chiamate i colleghi delle filiali (compresi quelli delle FOL, ovviamente).
Va da sé che:
- se le filiali hanno organici al collasso (falcidiate dal virus, dalle ferie fatte fruire obbligatoriamente, ma soprattutto dai continui tagli al personale);
- se i colleghi sono distolti dalle loro attività per partecipare ad avvincenti Lync giornaliere dagli argomenti sempre nuovi ed esaltanti;
- se oltre alle solite incombenze te ne arrivano altre di nuove tra capo e collo, tipo i finanziamenti con garanzia statale (se lor signori se ne sono dimenticati, i lavoratori no!);
- se oltre a queste ultime attività te ne arrivano altre organizzate “alla sanfansò”, come quella riguardante l’Ecobonus;
- se le agenzie sono composte da 5 persone, ma hanno 7 linee telefoniche tutte “passanti”;
- se ci sono direttori di area che dal calduccio della loro casa, magari con il gattino accoccolato sulle ginocchia, anziché fornire un aiuto concreto ai direttori facendo qualcosa di utile come rispondere al telefono, dispensano invece consigli non richiesti, ignari di cosa succeda realmente in agenzia;
ecco, se di fronte a tutto questo, e a tanto altro, ci sono telefonate inevase ciò non dovrebbe destare sorpresa.
Il problema sorge quando il Caro Leader di Intesaland decide che così non si può andare avanti e rilascia un paio d’interviste sdraiate (ne hanno parlato anche l’Herald Tribune e la Gazzetta di Paperopoli), in cui dice che così non va, proprio non va, e bisogna risolvere il problema (senza dire naturalmente “come” risolverlo, ma solo che “qualcuno” deve risolverlo! Questi “qualcuno” incredibilmente, sono quelli che … guadagnano meno!)
Ora, come ben sappiamo, il cervello umano è un’arma potente, forse la più potente del mondo, ma i nostri trop manager devono essere tutti… dei pacifisti!
Con molta probabilità una persona normale avrebbe suggerito al Caro Leader, magari con le dovute maniere per non contraddirlo, che non si possono fare le nozze con i fichi secchi, e quindi si potrebbero azzardare degli accorgimenti minimi:
- fissare al massimo una riunione la settimana;
- smetterla di sbriciolare l’infundìbulo con l’agenda da riempire: compratevi una moleskine una buona volta e finitela con questa sindrome da scuola media,
- creare una app seria che comprenda la possibilità di fissare gli appuntamenti con le casse,
- oppure si potrebbe gettare il cuore oltre l’ostacolo e compiere un gesto rivoluzionario, decidendo di assumere un (bel) po’ di persone.
Cosa ti combinano invece i nostri intelligenti asintomatici? Per <<supportare l’azione di caring>> (che non sanno neppure loro cosa voglia dire, ma come diceva Salustri: “se vôi l’ammirazione de l’amichi nun faje capì mai quello che dichi.”) predispongono l’ennesimo report (chiamarlo elenco fa schifo) GIORNALIERO contenente le telefonate rimaste senza risposta ed i riferimenti del cliente da… ricontattare.
Secondo i nostri “cervelli in fuga” (e speriamo che non li riprendano), quindi, i colleghi delle filiali, che già durante la giornata non ce la fanno a rispondere a tutte le telefonate, due giorni dopo (questa è la storicità dell’informazione fornita) dovrebbero chiamare anche quelle che non hanno ricevuto risposta!
Cari Leonardo alla cassoeula, ma per escogitare una simile bestialità quanto tempo avete gettato al vento?
Ve la regaliamo noi una soluzione aggratis (oltre a quelle indicate sopra, in primis: ASSUNZIONI): fate un salto in filiale e rimaneteci fino a quando non finirà la pandemia: avrete modo di provare il brivido del LAVORO, e potreste pure trovare l’occasione di rendervi utili… rispondendo al telefono!
Venezia, 10 marzo 2021
LIBERO UNISIN – FALCRI SILCEA SINFUB
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