Nonostante i buoni risultati raggiunti nelle trattative che ci hanno finora visto protagonisti con la controparte, a 7 mesi dalla nascita di Intrum Italy dobbiamo purtroppo denunciare un andamento tutt’altro che soddisfacente delle Relazioni Industriali con l’Azienda. Com’è davanti agli occhi di tutti, numerosissimi sono i problemi di diversa natura ancora irrisolti. Come OO.SS. abbiamo cercato in questi mesi di essere sentinelle vigili e responsabili, sollevando puntualmente le questioni che man mano emergevano nell’ottica di agevolarne la soluzione. Le risposte però sono state troppo spesso insufficienti quando non del tutto assenti e, cosa ancora più grave, l’Azienda da parte sua non è stata tempestiva nel fornirci tutte le informazioni che avrebbero consentito di rendere meno traumatica questa complicata fase di transizione mettendo noi e i colleghi nelle condizioni di comprenderne meglio l’evoluzione.
Gli ultimi esempi di questo atteggiamento aziendale per noi incomprensibile e inaccettabile risalgono alle ultime settimane. Poche ore dopo il nostro ultimo incontro con l’Azienda, senza alcun preavviso alle OO.SS., tutti i colleghi hanno ricevuto l’informativa sulla privacy per la quale è stato chiesto loro di dare il consenso entro il 30 giugno. Tralasciando in questa sede le perplessità in merito alla forma e alle modalità di sottoscrizione del testo, intendiamo evidenziare come una condivisione e un chiarimento preventivi sull’argomento con le scriventi OO.SS. sarebbe stato a dir poco auspicabile in quanto avrebbe consentito ai colleghi di dare il loro consenso in un clima di totale serenità che, ahinoi, è invece mancato. Ci aspettiamo comunque che si ponga rimedio ex post a quanto avvenuto rispondendo ad alcune richieste di delucidazioni che indirizzeremo alla controparte alla prima occasione utile.
Vi è poi la notizia che abbiamo appreso in questa settimana, ancora una volta solo per via indiretta: la presenza di avvocati di Intrum Law in alcuni presidi per prendere in carico un certo numero di pratiche, non è ben chiaro a che titolo e se in via transitoria o definitiva. Contestualmente abbiamo anche saputo che è in corso una campagna di reclutamento di ulteriori risorse da contrattualizzare a partita IVA da parte della stessa Intrum Law per le piazze di Milano, Roma, Padova, Torino, Firenze e Bologna. In alcune di queste sedi c’è carenza di personale come peraltro da noi stessi segnalato più volte. L’Azienda non starà per caso pensando di compensare le lacune negli organici con nuove partite IVA che svolgerebbero le stesse mansioni dei lavoratori dipendenti? Tutto ciò sarebbe grave anche perché comporterebbe cambiamenti organizzativi rilevanti dei quali dovremmo essere informati. Inoltre respingiamo con forza la prospettiva di un’Azienda che non crea occupazione stabile e con tutele ma ricorre sistematicamente a rapporti di lavoro “atipici” (non solo partite IVA ma anche, ci risulta, contratti interinali) in assenza di accordi sindacali in materia.
Continuiamo poi ad essere preoccupati per l’entità dei futuri flussi di NPL anche alla luce dell’accordo in via di conclusione tra Intesa Sanpaolo e Prelios per la gestione degli UTP. Del portafoglio di 10 miliardi oggetto della trattativa, stando al Sole 24 Ore, ben 3,5 (e non 2 come ci era stato detto) sarebbero ceduti con una cartolarizzazione. Pur sapendo che il contratto di servicing tra Intesa e Intrum prevede delle penali se i flussi annui non raggiungeranno i minimi stabiliti, non possiamo ignorare che i livelli occupazionali non si mantengono con le penali ma con volumi di lavoro adeguati. Su questi aspetti di vitale importanza per il futuro di Intrum Italy e sui progetti di acquisizione di nuovi portafogli (anche di UTP) chiediamo all’Azienda di esprimere al più presto e con la massima chiarezza e trasparenza possibili le proprie posizioni, in attesa di un Piano industriale che ad oggi non esiste ma che come OO.SS. non ci stancheremo di chiedere con determinazione.
Attendiamo infine risposte alle tante domande ancora inevase quali, a titolo non esaustivo: nota di chiarimento sull’antiriciclaggio annunciata settimane fa ma non pubblicata; le tante problematiche operative, procedurali e normative irrisolte; una stima della platea dei possibili esodi e/o pensionamenti futuri alla luce delle recenti modifiche legislative; regole di ingaggio per la richiesta della visita medica del lavoro; criteri di determinazione dei montanti e di assegnazione dei premi 2018 nei diversi comparti per la parte aggiuntiva; andamento del service in materia di immobili e sicurezza in attesa di un accordo per l’individuazione degli RLS.
Non accetteremo più il modus operandi registrato finora nelle Relazioni Industriali: dall’Azienda ci aspettiamo chiarezza, correttezza e un deciso cambio di passo!