questa banca non cessera’ mai di stupirci ci riferiamo all’iniziativa che retrocede i quadri direttivi allo stesso livello delle aree professionali per quanto attiene al controllo dell’orario di lavoro.
Questa banca non cesserà mai di stupirci. quando pensavamo di avere visto tutto il (peggio) possibile, ecco che, come un illusionista che fa uscire l’ennesimo coniglio dal cilindro, spunta fuori una qualche iniziativa che ci dimostra il contrario. ci riferiamo nella circostanza all’iniziativa che sembrerebbe essere stata assunta dai vertici della dia direzione immobili e acquisti che ha deciso, in spregio a tutti gli accordi sottoscritti (in primis il ccnl 8 dicembre 2007), che i quadri direttivi devono intendersi retrocessi allo stesso livello delle aree professionali per quanto attiene al controllo dell’orario di lavoro. riepiloghiamo brevemente i fatti: qualcuno avrebbe scoperto che una percentuale (a nostro parere assai contenuta, trattandosi del 17% del totale) dei quadri direttivi in servizio presso la suddetta struttura, con riferimento ai primi mesi del corrente anno, non rispettava la misura standard dell’orario di lavoro settimanale; ma c’è dell’altro: quando i predetti andavano in missione presso altri punti operativi della banca, non avrebbe giustificato le assenze indicate nella procedura intesap come asv (assenza dal servizio). da qui, naturalmente, richiami a tutti gli interessati perché provvedano a rispettare l’orario di lavoro e a giustificare le assenze. ora, a parte che i colleghi sono spesso chiamati per urgenze anche il sabato e la domenica (quando non sono in servizio e non sono soggetti a reperibilità) e tutto fanno meno che sottrarsi a tali improvvise chiamate di chi è in difficoltà (ma di tale disponibilità nessuno evidentemente tiene conto); inoltre i colleghi incriminati quasi sempre non registrano il loro arrivo e la loro partenza dai luoghi di missione, non perché vogliono evitare di essere controllati, ma semplicemente perché ove si recano (soprattutto filiali) non hanno la possibilità materiale di timbrare in quanto sprovvisti (i p.o.) di badge. in parole povere, si accuserebbero i colleghi di non fare cose materialmente impossibili e non si tiene in alcun conto la loro disponibilità a intervenire ben oltre l’orario di lavoro e addirittura nei giorni festivi! da un punto di vista morale, pertanto, tale comportamento appare quantomeno discutibile. per essere molto chiari non vogliamo in nessun modo difendere coloro che in spregio ai tanti tantissimi quadri direttivi che lavorano con spirito di servizio e sacrificio, usano eventualmente la cosiddetta autogestione in maniera furbetta. ma è dal punto di vista giuridico che tale comportamento risulta del tutto illegittimo!! l’art. 81 del ccnl 8 dicembre 2007, il cui titolo è: “prestazione lavorativa”, recita infatti: 1. la prestazione lavorativa dei quadri direttivi deve risultare orientata al raggiungimento di obiettivi e risultati prefissati, nell’ambito di un rapporto fiduciario. 2. la prestazione si effettua, di massima, in correlazione temporale con l’orario normale applicabile al personale inquadrato nella 3^ area professionale addetto all’unità di appartenenza, con le caratteristiche di flessibilità temporale proprie di tale categoria e criteri di “autogestione” individuale che tengano conto delle esigenze operative.” se poi qualcuno, leggendo queste norme, volesse fingere di non capire, rammentiamo che nei “chiarimenti a verbale” inseriti nel sopra citato art. 81, al punto 1 si afferma: “le parti, in coerenza con quanto previsto dal presente articolo, sottolineano la rilevanza dell’autogestione della prestazione lavorativa – il rigido controllo della quale non è compatibile con le caratteristiche della categoria – anche quale fattore di responsabile autovalutazione dei quadri direttivi circa i “tempi” della propria attività di lavoro, in coerenza con le esigenze operative ed organizzative dell’impresa”. in parole povere, se quanto sopra indicato trovasse conferma, ciò che abbiamo descritto sarebbe l’esatto contrario di quanto invece prevede il nostro ccnl. non sappiamo se questo rientra in un disegno dell’azienda di riscrivere, di fatto, la disciplina del contratto di lavoro dei quadri direttivi, affidando a qualche direzione il compito di “ battistrada” oppure se quest’ultima ha deciso di agire autonomamente; quello che possiamo però dire con certezza è che saremmo di fronte ad una plateale violazione delle norme contrattuali. invitiamo pertanto l’azienda a chiarire e, se del caso, porre fine a tali illegittimi comportamenti. la segreteria territoriale unisin falcri silcea di isgs torino, 10 agosto 2011