Sono iniziati a Milano gli incontri previsti con le OO.SS. in merito all’acquisizione di attività e passività delle ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca da parte di Intesa Sanpaolo.
L’Azienda ha ribadito “come questa operazione straordinaria sia senza precedenti in Europa”, sottolineando i vincoli posti dalle autorità competenti, fra i quali la chiusura di 600 dei circa 900 sportelli delle due ex Banche e la riduzione di almeno 3.900 persone complessivamente.
Per quanto riguarda l’eccedenza di personale, Intesa Sanpaolo ha dichiarato di voler ricercare soluzioni attraverso l’esodo volontario con le seguenti modalità:
– almeno 1.000 persone nel perimetro delle ex Banche Venete, fra coloro che maturano il diritto alla pensione entro il 31/12/2024, con presentazione delle domande non appena possibile e uscite a partire dall’1/10/2017. L’Azienda si è dichiarata disposta a valutare il sostegno del riscatto della laurea, per chi ne avesse la facoltà, ai fini del raggiungimento del requisito o della minor permanenza nel fondo.
– circa 3.000 persone nell’ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo, fra coloro che maturano il diritto entro il 31/12/2022, dopo la verifica sull’esito delle adesioni nel perimetro delle ex banche venete
E’ intenzione dell’Azienda completare la migrazione informatica entro febbraio 2018 e procedere all’incorporazione delle ex partecipate Banca Apulia e Banca Nuova in Intesa Sanpaolo Spa.
Per quanto riguarda i contratti integrativi aziendali e di gruppo delle due ex banche, l’Azienda ha dichiarato che gli stessi dovranno intendersi superati a partire dall’1/07/2017, con mantenimento in via transitoria dei trattamenti relativi a previdenza, assistenza sanitaria, condizioni agevolate e ticket pasto e dei trattamenti individuali percepiti al 30/06/2017. Il tutto solo sino alla prossima definizione di interventi strutturali volti al controllo dei costi, in coerenza con quanto già applicato nel gruppo ISP.
La trattativa proseguirà nella giornata odierna.