Purtroppo SI, un video artigianale dilettevole, voluto dai “capi”, un poco strambo ed anche spiritoso, se non gestito nella giusta maniera da coloro che l’hanno commissionato, sottovalutandone gli effetti collaterali, può deflagrare in un fenomeno social inarrestabile.
Ma nella nostra azienda qualcuno ha capito come funziona internet ?
Così qualcuno è diventato il parafulmine degli strali mediatici di una iniziativa illogica su un’idea ormai banale rivelatasi pericolosa e non più credibile neanche per chi l’ha pensata.
Per l’affiatamento interno, il coinvolgimento di tutti, il gioco per fare squadra ecc.ecc., serve ben altro…
La “militanza affettiva” e la “serietà delle aziende” non passa attraverso i video trash o le euforiche convention o dai proclami roboanti, ma da fatti concreti e tangibili!
L’Azienda, che riempie pagine e pagine di bilancio sociale enfatizzando il suo ruolo etico nel paese, iniziando dalla tutela del proprio personale, si deve ora far carico di proteggere tutti i colleghi coinvolti, non condannandoli a subire sanzioni interne, difendendoli dall’accanimento dell’opinione pubblica e sostenendoli moralmente in quanto persone con una loro storia e sensibilità.
Come dipendenti, su richiesta della banca, si sono incautamente prestati a mettere in gioco la propria immagine ed hanno obbedito all’istanza di rendersi “anche ridicoli” ed ora sono solo le incolpevoli vittime di una incontrollata esposizione mediatica.
Da parte nostra la massima solidarietà e vicinanza.
Brescia, 5 ottobre 2017
Coordinamento RSA Intesa Sanpaolo Brescia – Mantova – Cremona