Home NoSocial Mediocredito Italiano: quale modello per il futuro?

Mediocredito Italiano: quale modello per il futuro?

A più di un anno dalla presentazione del piano industriale l’incertezza sul futuro di MCI regna sovrana e i rumors si fanno sempre più insistenti.

Ad oggi l’unico dato certo è che il 6 febbraio 2018 è stata decisa la fusione per incorporazione di MCI in Intesa Sanpaolo ma quel che preoccupa le OO.SS. di MCI è la modalità con cui questo processo verrà attuato.

Le RR.SS. AA. prendono atto delle dichiarazioni, rilasciate in più occasioni nell’ultimo anno, del Direttore Generale Teresio Testa in merito alla salvaguardia delle professionalità espresse, che le OO.SS. condividono, ma le stesse ritengono che all’avvio dei cantieri di lavoro propedeutici alla fusione debbano vedere coinvolte le persone che hanno una reale visione d’insieme e che sappiano ben rappresentare tutte le peculiarità di MCI.

La fase di cantierizzazione sarà una fase estremamente delicata e tutte i soggetti coinvolti dovranno essere consapevoli che il progetto iniziale potrebbe non essere il progetto finale, in ogni cantiere che si rispetti le varianti sono sempre dietro l’angolo dettate sia dalle indicazioni degli organismi di vigilanza che da esigenze prettamente operative. Quindi per il bene di tutte/i è giusto sapere che il progetto definitivo sarà esclusivamente quello che verrà rappresentato alle OO.SS. con l’avvio della procedura prevista dalle norme contrattuali e che tutte le ipotesi che girano e che purtroppo gireranno saranno solo ipotesi e come tali dovranno essere considerate.

Le OO.SS. di MCI hanno da sempre richiamato tutti i soggetti coinvolti ad essere responsabili e la ridda di voci non fanno altro che alimentare l’incertezza e il senso di smarrimento che le persone di MCI certamente non meritano.

In virtù delle peculiarità e specificità di MCI le OO.SS. trovano paradossale vedere calato il sistema di autorivelazione delle competenze (TETI), facoltativo per le colleghe e i colleghi ma obbligatorio nella compilazione da parte dei responsabili, con un taglio tarato prevalentemente sull’attività svolta dalle rete filiali e che vedrebbe la quasi totalità delle persone di MCI costrette a dover dichiarare di non possedere competenze.

Le OO.SS. ritengono che tale fase sia stata avviata senza la dovuta informazione e formazione degli attori coinvolti e che il set di casistiche sia così ampio, con un uso di un linguaggio che ai più risulta incomprensibile, da non rendere possibile un reale censimento delle competenze. Inoltre le OO.SS. sono fortemente impensierite dalle valutazioni e dalle validazioni che i responsabili saranno chiamati ad inserire obbligatoriamente visto le difficoltà che sicuramente incontreranno.

Per quanto concerne il Servizio Crediti le OO.SS. sono venute a sapere che le attività creditizie del comparto factoring relative alle carte carburanti e lotterie nazionali verranno date in capo alla rete commerciale, alla stessa tra l’altro sono state attribuite facoltà deliberative in ambito factoring come da circolare n. 293/2019 del 9 aprile 2019.

A tale scopo due persone della Concessione Factoring sono state temporaneamente messe a supporto della Rete Commerciale.

In fine le OO.SS., come già dichiarato in precedenza, segnalano come la scelta aziendale di chiusura forzata nelle giornate del 2 e 3 maggio p.v. stia creando parecchie difficoltà nella gestione della settimana del 22/4 sottolineata dal crescere di tensioni e malumori tra i colleghi. Se l’intento dichiarato dal Gruppo è quello di venire incontro alle esigenze della lavoratrici e dei lavoratori sarebbe stato opportuno scegliere di chiudere il 26 aprile e non il 2 e 3 di maggio.

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