L’accordo sottoscritto il 7 ottobre 2015 sulle “politiche commerciali e clima aziendale” avrebbe dovuto sancire in maniera inequivocabile regole comportamentali, che venissero al fine applicate da tutti ed in particolare proprio da chi ricopre ruoli di responsabilità.
Fra i compiti primari dei “capi” vi è sempre e comunque il supporto tecnico/formativo, il rispetto delle norme deontologiche, dei principi etici reperibili nel Codice Etico Aziendale, della privacy, ma soprattutto della professionalità e della dignità del Personale.
Ci aspettavamo un vero “cambio di rotta” nella speranza di non dover ricorrere, nostro malgrado, alle modalità di denuncia previste nel citato accordo; purtroppo in tante aree i Colleghi ribadiscono che le modalità relazionali messe in atto dai responsabili ai diversi livelli, per fortuna non da tutti, non sono cambiate.
Questi impropri atteggiamenti, spesso minacciosi, vengono percepiti dai Colleghi come pesantemente lesivi della loro professionalità e soprattutto della persona; modalità queste adottate sia nelle riunioni collettive che nei colloqui individuali o nei messaggi asfissianti inviati che, finalizzati al risultato, costituiscono una forma di pressione sui Colleghi al limite del mobbing.
In particolare essendo la maggior parte dei dati reperibili nelle procedure già messe a disposizione dell’azienda, i Colleghi vivono la richiesta di ulteriori report e dati, quale aggiuntiva forma di pressione psicologica come se si ritenessero capaci, tra l’altro, di avere “visioni” sul loro lavoro futuro settimanale o mensile.
I Lavoratori da sempre sono tenuti a rispettare le norme di legge, di contratto e le circolari aziendali a firma dell’alta Direzione, non a sottostare ai “capricci” ideati dai “capetti di turno” che sempre e comunque dovrebbero rispettare la normativa aziendale.
Non possiamo pensare inoltre che per ottenere “budget sfidanti” l’unica soluzione ipotizzata e messa in atto dai vertici, consista in continui avvicendamenti o nell’appesantimento dei portafogli. Ad un anno dall’attuazione del nuovo modello ed a pochi mesi da un accordo che fissava regole, auspicavamo che almeno per un poco di tempo i Colleghi avessero certezze.
Tutti indistintamente soffrono queste rotazioni vorticose in tempi brevi, a discapito dell’empatia che è il fulcro della fidelizzazione col cliente ed è uno dei motori che permettono di ottenere risultati certi.
La strategia messa in atto riguarda tutti i comparti della banca dei territori, nessuno escluso.
Le Filiali boccheggiano, in particolare quelle retail che hanno mantenuto l’orario esteso, senza adeguato potenziamento dell’organico.
Che dire delle novità in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro…? se i responsabili sia dal punto di vista culturale che nell’applicazione pratica, le vivono purtroppo come un’ulteriore difficoltà al raggiungimento dei risultati !
li, 16 febbraio 2016
COORDINAMENTO RR.SS.AA. U N I S I N FALCRI – SILCEA