Sono prossimi alla scadenza i contratti degli Apprendisti che attendono di conoscere il loro destino. L’Azienda manda segnali preoccupanti (la non conferma!). Entra in gioco ancora la strategia della tensione? Conferme a tempo indeterminato solo in cambio di “rottamazioni obbligate”?
Perseguire questa politica sarebbe profondamente sbagliato e retrivo: gettare anni di “investimento in formazione” per liberarsi forzatamente di professionalità collaudate e che tanto hanno dato non paga. Strumentalizzare così un fattore determinante, “il sapere della propria gente” – giovane o anziana che sia – è esattamente l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in un momento così particolare.
Ci è stato detto che non è possibile pagare di meno gli strapagati nostri vertici, altrimenti si corre il rischio che se ne vadano a lavorare per la concorrenza: perchè allora alimentare la certezza che la concorrenza ci “soffi” giovani che abbiamo formato per anni?
Riteniamo quest’ultimo un rischio ben più concreto del primo, ed assolutamente da evitare.
Vorremmo esortare ogni Lavoratrice ed ogni Lavoratore a pensare con la propria testa, a non cadere nella trappola dei luoghi comuni orchestrati da chi ha tutto l’interesse a che l’attenzione delle persone e la loro indignazione si consumi in questa deleteria “guerra tra poveri“: una generazione contro l’altra in un gioco perverso che ha sempre bisogno di “nuove vittime” e nel quale mai nessuno risulta vincente.
Non corriamo il rischio di far cadere invece la vigile attenzione dagli errori e dalle gravi responsabilità di questo Gruppo che – tagli del costo del personale a parte – non ha saputo porre in atto alcuna strategia illuminata, come invece la crisi ed il ruolo di “banca del Paese” avrebbero richiesto senza ulteriore indugio.Purtroppo in questo Gruppo ai giovani non è permesso lavorare con serena tranquillità, “ai meno giovani” non è consentito andarsene con dignità, e per chi resta si restringono sempre più le prospettive: la colpa non è certo dei Lavoratori ! L
LA DELEGAZIONE DI GRUPPO