Il 18 novembre scorso abbiamo appreso, con grande stupore, da un comunicato stampa emesso da Banca Sistema e diffuso dai media, dell’impegno ad acquisire, per 34 milioni di euro, il ramo d’azienda credito su pegno del Gruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.
L’attività, «che genera utile», puntualizza il comunicato, è costituita da crediti che ammontano a circa 60 milioni e da sei filiali (Torino, Napoli, Firenze, Mestre, Parma e Civitavecchia). Gli impieghi, stabili negli ultimi due anni, hanno generato un margine di intermediazione annuo di circa 9 milioni di euro.
Dal XV secolo l’attività complessiva dei Monte Pegni riveste un ruolo sociale espletato attraverso l’indubbia funzione di supporto per le fasce della popolazione più in difficoltà ed è certo che con questa operazione Intesa Sanpaolo abbandona un pezzo storico dell’impianto sociale.
Appare avvilente ed inconcepibile come l’Azienda, che proviene da un bilancio con utile di notevole rilevanza e che anche quest’anno si avvia a migliorare tale risultato grazie all’impegno costante dei Lavoratori, anziché incrementare investimenti e assunzioni con una lungimirante visione di lungo termine, continui invece a “tagliare” dipendenti e attività. E tale cessione di attività lascia ancor più basiti considerando l’alta e sicura redditività del tradizionale settore in questione.
Esprimiamo le più forti preoccupazioni per gli sviluppi della trattativa in merito alle possibili ricadute in termini di professionalità e futuro lavorativo delle Colleghe e dei Colleghi.
L’operazione di cessione sarebbe ancor più preoccupante se riguardasse incondizionatamente e in toto i 67 lavoratori di Intesa Sanpaolo, e segnatamente della Filiale Napoli Pegni – il Monte più antico del Gruppo – operante in un territorio già particolarmente e ripetutamente penalizzato in quanto a carenza di assunzioni ed organici.
Invitiamo pertanto l’Azienda nell’occasione dell’incontro che ci sarà con la delegazione trattante di Gruppo a dare un’informativa chiara e rassicurante in merito alla trattativa che possa contemplare in primis la cessione dei Lavoratori su base volontaria, come sarebbe logico attendersi da una primaria Banca che reputa di fondare la sua leadership anche su criteri di etica e “centralità delle persone”. Chiediamo, in ogni caso, per il Personale delle Filiali Pegni Intesa Sanpaolo, le più ampie garanzie in merito alla persistente conservazione di diritti acquisiti, welfare, condizioni agevolate e normativa aziendale che saranno applicate al Personale del Gruppo Intesa Sanpaolo. Chiediamo, altresì, che tale corretta trasparenza di informativa sia fornita in tempi brevi affinché i Lavoratori possano essere messi nelle condizioni di lavorare con la necessaria serenità.
Nel ribadire la ns contrarietà a operazioni di esternalizzazione di attività e personale, come affermato nella piattaforma per il contratto CCNL a difesa dell’area contrattuale, in mancanza delle predette rassicurazioni, preannunciamo lo stato di mobilitazione.