Home NEWSLETTER Intesa Sanpaolo: cambio di rotta – Si inaugura una nuova stagione?

Intesa Sanpaolo: cambio di rotta – Si inaugura una nuova stagione?

Nell’incontro del 14 marzo abbiamo rappresentato all’Azienda il perdurare di una situazione intollerabile.

Stiamo assistendo da oltre due mesi a una serie di interventi aziendali che stanno impattando sulle condizioni di lavoro dei colleghi, talvolta in violazione di norme contrattuali, talvolta, come per il recupero crediti, contraddicendo scelte sbandierate fino a pochi mesi fa.

Interventi attuati dall’Azienda senza qualsiasi preventivo confronto sindacale, ma limitandosi a darne stringata comunicazione a posteriori. Si è arrivati addirittura al paradosso che alcuni Responsabili del personale spacciano le iniziative assunte autonomamente come frutto di richieste sindacali.

Nel contempo i problemi evidenziati rimangono senza risposte e le soluzioni prospettate sempre procrastinate a momenti successivi. Della serie: stiamo lavorando, non disturbate il manovratore.

Di seguito riassumiamo le questioni nuovamente denunciate all’Azienda nell’ultimo incontro del 14 marzo:

NPL – Dopo le dichiarazioni aziendali, rilasciate in fase di presentazione del Piano di Impresa, circa la volontà di conferire gli NPL in una società appositamente costituita, stiamo assistendo alla attività frenetica dei Responsabili del Servizio che stanno convocando i lavoratori sul territorio, prodigandosi nel prefigurare i futuri scenari evolutivi del progetto a partire dall’esternalizzazione dei lavoratori.

Forse ci è sfuggito qualcosa, ma siamo ancora convinti, e in questo ci conforta il CCNL e la legge, che la cessione di attività o rami d’azienda prevede una apposita procedura sindacale, al momento non ancora avviata.

Oltretutto le dichiarazioni di detti Responsabili non ci sembrano in linea con quelle del Ceo Messina: quali le reali intenzioni del Gruppo?

In ogni caso, noi siamo contrari all’esternalizzazione di qualsiasi attività.

 PULSE – Il Piano Industriale contiene un progetto rispetto ai crediti in presofferenza, che occuperà a regime 1.000 colleghi, con possibile estensione del servizio a terzi. Potrebbe preludere ad una successiva societarizzazione, come da voci fatte circolare da alcuni Responsabili? Siamo in attesa che l’Azienda chiarisca le sue reali intenzioni.

ISGS e Cessione individuale dei contratti – Nei giorni scorsi, dopo mesi di attesa è finalmente arrivata ad alcuni colleghi ex Banche Venete la lettera di distacco in ISGS, a sorpresa accompagnata dalla richiesta di sottoscrivere la cessione del contratto a partire dal 1 luglio 2018, senza alcuna spiegazione.

Ricordiamo a questo proposito che la cessione individuale è volontaria e il lavoratore deve essere correttamente informato.

Le cessioni del contratto di un numero importante di colleghi (oltre 400) presuppone che l’Azienda fornisca un’informativa al Sindacato con il dettaglio delle unità produttive riceventi e con le ragioni dell’operazione.

Nulla di questo è avvenuto, ancora una volta il pressapochismo e l’arroganza di alcune funzioni aziendali sono riusciti a realizzare un’operazione ordinaria sollevando caos e diffidenza.

Abbiamo inoltre richiesto di avere una informativa complessiva sulla distribuzione delle attività in ISGS.

Orari/Ferie – L’ultima iniziativa intrapresa da Banca dei Territori prevede la chiusura di filiali/uffici nei ponti festivi e nella settimana di ferragosto. È stata comunicata come sperimentazione, in realtà coinvolge la metà delle filiali e un numero consistente di Uffici centrali. La Banca introduce così l’obbligo delle ferie in giornate prefissate, non rispettando neppure le previsioni di attivazione dell’apposita procedura del CCNL su orari di lavoro. Le nostre richieste, a sostegno della volontarietà nella pianificazione delle ferie, di consentire ai colleghi che intendano lavorare nelle giornate di chiusura di essere adibiti presso altre unità, o svolgere smart working e Formazione Flessibile sono state categoricamente respinte. Non solo, alcuni Responsabili stanno obbligando a pianificare le ferie collegate al periodo di chiusura di ferragosto, limitando fortemente la fruizione in altri periodi, e addirittura “invitando” a non richiedere i giorni di Sospensione Volontaria o dandone informazioni scorrette.

Filiale on line – L’Azienda ha potenziato la presenza nella giornata di sabato senza aumentare gli organici, determinando l’incremento della frequenza dei turni lavorativi in questa giornata. Abbiamo richiesto di ricercare soluzioni compensative (anche economiche) a fronte del maggior disagio e di prevedere un incremento degli organici proporzionato ai volumi delle attività.

Patti di stabilità – l’Azienda ha unilateralmente deciso di non riconoscere più il pagamento previsto dai patti di stabilità in essere per i colleghi ex Banche Venete, adducendo a giustificazione l’accordo 15/11/17. È una interpretazione non corretta e strumentale dello spirito e della lettera dell’accordo.

Spese legali – In capo ai dipendenti ex Banche Venete incorsi in azioni legali intraprese dalla clientela, finora l’Azienda non ha voluto riconoscere (come invece prevede il CCNL) il rimborso delle spese sostenute dai colleghi, invitandoli a insinuarsi nel passivo della LCA, abbandonandoli a sé stessi. Dopo nostre pressanti richieste ha presentato una ipotesi di copertura ancora in fase di valutazione.

Inoltre la tanto sbandierata “attenzione alle nostre persone” viene continuamente smentita dai fatti:

Colloqui per provvedimenti disciplinari – Contrariamente alla prassi finora applicata nel Gruppo, viene richiesto al lavoratore di mettersi in ferie per i colloqui di difesa nelle contestazioni disciplinari.

Portafogli clienti – Dietro un apparente intervento manutentivo si intravedono interventi di organizzazione del lavoro che rivedono i criteri di portafogliazione e che potrebbero impattare sui percorsi professionali/ inquadramenti previsti dagli accordi in essere.

Straordinari – Continuano a non essere correttamente retribuiti, giustificando con NRI e nelle ex Venete con rilevazioni/autorizzazioni farraginose e indicazioni spesso contradditorie, che portano al mancato riconoscimento degli straordinari.

Indennità non pagate – I colleghi ex Banche Venete sono ancora in attesa della sistemazione di alcune voci indennitarie (indennità di direzione, di pendolarismo/disagiata assegnazione).

Questi fatti messi insieme costituiscono per noi un segnale di cambiato atteggiamento aziendale.

Non è chiaro se frutto di estemporanee iniziative di alcune funzioni particolarmente solerti e allergiche al confronto con il Sindacato, o se frutto di un mutamento nelle relazioni sindacali, in entrambi i casi comunque inaccettabile.

Invitiamo l’Azienda a riprendere il confronto rientrando negli ordinari schemi di relazioni, ad affrontare i problemi posti, fornire risposte alle richieste rimaste inevase ed attivarsi per trovare soluzioni ai problemi irrisolti.

In assenza di un cambio di atteggiamento attiveremo le iniziative che riterremo opportune.

La difesa del Contratto Nazionale e del Contratto Collettivo di Gruppo è l’obiettivo strategico per la salvaguardia dei diritti delle lavoratrici e lavoratori del Gruppo, attuali e futuri, che non possono essere smantellati.

Milano, 16 marzo 2018

Delegazione Trattante Gruppo Intesa Sanpaolo

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA -UNISIN

 

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