L’azienda, nei giorni scorsi, ci ha convocati per avviare un confronto sul cruciale tema degli inquadramenti. per prepararci adeguatamente a rappresentare le legittime aspettative dei colleghi, siamo andati a rileggerci i condivisi principi contenuti nel codice etico del quale riportiamo nel seguito un breve stralcio: “nessuno degli obiettivi che intesa sanpaolo si è posta è raggiungibile senza un’elevata professionalità e una consapevole motivazione delle persone che vi lavorano. i collaboratori sono una risorsa cruciale per la crescita del nostro gruppo, poiché per primi ne testimoniano i valori, assicurando ai nostri clienti servizi e prodotti eccellenti e mantenendo relazioni di reciproca fiducia. per questo motivo intesa sanpaolo intende continuare ad impegnarsi nella valorizzazione e nella motivazione delle sue persone, attraverso un’adeguata formazione, che consenta a tutti di interpretare al meglio il proprio ruolo, e un costante dialogo.” il tema degli inquadramenti trova origine da impegni assunti ormai da svariati mesi e per i quali ci è stato più volte sottolineato l’impegno profuso dall’azienda per affrontare la particolare problematica. nell’incontro del 3 dicembre scorso, invece, abbiamo appreso che l’intenzione della banca si limitava a voler normare esclusivamente le figure professionali rivenienti dal nuovo modello organizzativo di filiale, escludendo comunque dal confronto i criteri adottati per la nuova portafogliazione delle clientela interessata. abbiamo lì dichiarato la nostra ferma contrarietà a questa impostazione aziendale fortemente limitativa e miope delle diverse problematiche esistenti nella rete sostenendo inoltre la necessità che, nelle more della definizione di un nuovo accordo quadro, le vigenti normative presenti negli ex marchi, mantengano integralmente la loro efficacia, salvaguardando i tempi maturati nei percorsi professionali anche in presenza di trasferimenti tra le due ex reti. la falcri ritiene inoltre che non debba essere ulteriormente procrastinato un accordo che riguardi l’armonizzazione di tutte le figure professionali oggi esistenti in azienda, nessuna esclusa. ci sembra invece che l’atteggiamento aziendale abbia dimenticato totalmente l’impegno e l’abnegazione del “suo” bene più importante, grazie al quale si è riusciti – malgrado tutto – ad uscire dalle sofferte migrations. davvero fiduciosi che l’azienda colga l’importanza di non umiliare ulteriormente il suo patrimonio umano, sosterremo questi valori nel prossimo incontro previsto per il 16 dicembre u.s. la segreteria aziendale