News da UNISIN
Il bilancio del Fondo Sanitario Integrativo relativo all’anno 2018 è stato recentemente approvato dall’Assemblea dei Delegati.
Come è noto, la struttura contabile del Fondo prevede la rendicontazione di due distinte gestioni: Dipendenti in Servizio e Quiescenti.
La prima ha registrato un risultato positivo pari a 2,2/mln di Euro (comunque in calo di 9/mln rispetto al 2017) che è stato totalmente destinato a contributo di solidarietà, come previsto dallo Statuto del Fondo.
La seconda – Quiescenti – ha conseguito un disavanzo di 4,5/mln già al netto del suddetto contributo di solidarietà ricevuto dalla gestione Dipendenti in Servizio.
Tale disavanzo verrà ripianato, in applicazione delle regole statutarie, attingendo per la metà al Patrimonio dei Quiescenti e, per l’altra metà, decurtando del 48% la quota differita degli stessi (fatta salva la liquidazione al 100% agli assistiti tutelati ex art.3, comma 3 legge 104/1992).
La quota differita degli attivi sarà invece corrisposta totalmente.
La relazione accompagnatoria al Bilancio e i dati aggiornati 2019, illustratici nel recente incontro del 18 giugno u.s., evidenziano la diminuzione numerica degli iscritti in servizio e il contestuale aumento di quelli in quiescenza, con un raddoppio rispetto al 2011 degli aderenti ultrasessantacinquenni.
Risulta confermato il generale incremento del costo delle prestazioni sanitarie e il maggior ricorso alla sanità privata a discapito di quella pubblica.
Nonostante l’inserimento di ca.16.000 nuovi iscritti nel 2019 (Colleghi, familiari ed esodati ex Banche Venete) che ha portato il totale degli aderenti al Fondo a oltre 216.000 persone, la situazione attuale continua ad essere molto delicata e le previsioni future, ferme le regole vigenti, evidenziano probabili ulteriori tagli al patrimonio e alle quote differite.
Si dovrà quindi aprire a breve un confronto fra le Fonti Istitutive, che parta dalla volontà di salvaguardare il principio della solidarietà intergenerazionale e riaffermi la natura integrativa e qualitativa del Fondo, che non deve essere meramente sostitutivo della sanità pubblica.
Considerata l’attuale impostazione del Fondo, riteniamo necessario salvaguardare la sostenibilità nel tempo delle prestazioni a favore degli iscritti, evitando però tagli lineari o incrementi generalizzati di franchigie.
Sarà utile ricercare soluzioni volte a un più efficiente utilizzo delle prestazioni da parte degli iscritti, anche incentivando il ricorso al SSN laddove la qualità delle prestazioni risulti analoga a quella offerta in regime privatistico.
Nella ricerca del riequilibrio complessivo sarà inoltre opportuno esplorare possibili alternative all’applicazione del meccanismo della quota differita che, oltre che di difficile gestione “contabile”, risulta fortemente distorsivo anche dal punto di vista fiscale soprattutto in caso di pagamento parziale.