Notizie dai Territori – Coordinamento ISP Sicilia
La UNISIN ritiene, da sempre, che l’azione sindacale debba mirare a far sviluppare una cultura del rispetto dei Doveri e dei Diritti evitando che capi e/o capetti di uffici, filiali e fol (a breve chiariremo al tavolo milanese alcune norme su tematiche spinose), possano pensare ad applicazioni creative atteso che qualsivoglia fantasiosa interpretazione che impedisca l’effettivo reintegro delle energie lavorative risulta elusiva delle norme in vigore.
La UNISIN comprende bene il contesto economico nel quale ci muoviamo che deve comportare l’ottimizzazione delle voci di costo, senza isteria, individuando le reali voci di spreco senza disattendere norme di legge e/o di contratto.
Premesso che l’arretrato non è imputabile ai Lavoratori le previsioni contrattuali sono chiarissime:
CCNL: l’Impresa, solo per particolari esigenze di servizio, può dividere le ferie in due periodi, uno dei quali non inferiore a 15 giorni lavorativi;
CC2L (conciliazione dei tempi di vita e di lavoro): il personale deve programmare ed usufruire delle ferie entro il 31 dicembre dell’anno di competenza senza alcun divieto relativo a periodi particolari nell’anno, dicembre, ponti ed altre festività.
L’invito a programmare tutte le ferie spettanti è da considerarsi solo un auspicio che non può produrre alcun effetto negativo per il dipendente perché ciò sarebbe in pieno conflitto con le discipline legali di vario livello (costituzionale, comunitario, nazionale).
Si invitano pertanto i superiori gerarchici – nell’ottica di un dialogo collaborativo – a ricercare con il buon senso la condivisione nella fruizione delle ferie rinunciando ad assumere atteggiamenti sfocianti in conflitti deleteri per la produttività e non sottovalutando che il malcontento di oggi sarà fonte di future difficoltà gestionali, disfunzioni, disservizi che comprometteranno l’organizzazione del lavoro.
Siamo certi che con spirito collaborativo saranno consentite le necessarie-oggettive variazioni al piano delle ferie ovviamente con l’obbligo per il Lavoratore di riprogrammare le giornate non godute.
Auspichiamo, infine, che l’attenzione rivolta allo “smaltimento” delle ferie sia costruttivamente veicolata alla risoluzione delle condizioni di disagio operativo in cui versano molte filiali per i carichi ed i ritmi di lavoro elevati e le continue indebite pressioni commerciali.