L’emozione con cui oggi parliamo della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 con la sua risoluzione n. 54/134, è particolarmente forte a seguito delle ultime vittime di un amore “malato”, difficile e/o finito.
Ogni singola nostra parola è legata a un forte senso di sofferenza e dolore per le tante vite spezzate, oltre 100 sono, infatti, le donne uccise da un uomo,con il quale avevano un rapporto sentimentale, dall’inizio del 2023 e non siamo ancora alla conclusione dell’anno.
Parliamo di violenza contro le donne e di genere con Emilio Contrasto, Segretario Generale UNISIN/CONFSAL.
Segretario un bilancio tragico che deve farci riflettere…
Sì, purtroppo, in questi giorni siamo stati tutti in ansia per Giulia e speravamo che la vicenda non si concludesse così tragicamente. Siamo sconvolti. Dopo poche ore la giovane vita spezzata di Giulia è stata seguita da Rita. Faccio solo questi due nomi perché ultimi in ordine temporale ma il mio e il nostro ricordo va a tutte.
Ogni anno il bilancio dei femminicidi e della violenza di genere raggiunge numeri impressionanti. Ogni anno, anzi ogni giorno, speriamo che l’azione di sensibilizzazione e gli interventi concreti messi continuamente in campo riescano a ridurre o azzerare i numeri di queste tragedie che si verificano nell’ambito di quelli che dovrebbero essere rapporti improntati all’amore, al sano “amore”, ai legami familiari e, invece, ci ritroviamo a parlarne sempre e a cercare strumenti e modalità che possano portare alla riduzione di questa che è una vera e propria piaga che lascia sempre più impotenti e senza parole.
A distanza di poche ore, come ha ricordato lei, due donne sono state uccise per mano di coloro che più le avrebbero dovute comprendere, amare e proteggere…
Dopo Giulia uccisa dal suo ex-fidanzato che non ha accettato un amore finito è stata la volta di Rita uccisa dal marito a causa di altra motivazione, due generazioni differenti, due donne di età differenti accomunate nella loro vita da una stessa tragica conclusione, la morte per mano di chi hanno amato e di chi sono state amate. Due vite e due situazioni differenti, se si esaminano i casi, ma entrambi con un tragico epilogo.
Segretario, la sua Organizzazione Sindacale è da sempre impegnata in azioni contro la violenza contro le donne e la violenza di genere…
Sì, UNISIN/CONFSAL da sempre è impegnata a contrastare la violenza contro le donne e di genere. La nostra azione è continua, direi quotidiana, sia a livello territoriale sia a livello nazionale. Abbiamo, anche in stretta collaborazione con le altre Sigle sindacali di Settore, nel corso del tempo, sottoscritto le norme contenute nel Contratto Collettivo Nazionale del Settore Credito e gli accordi siglati con ABI, l’Associazione che raccoglie le Banche del Paese, e direttamente con le varie Aziende del Settore.
Un impegno, ripeto, continuo e fattivo che viene “presidiato” in ogni ambito del nostro fare sindacato, oltre che in sede di contrattazione collettiva e di secondo livello, dalle nostre e dai nostri Dirigenti Sindacali sui territori.
Avete dedicato l’intero mese di novembre all’approfondimento delle tematiche legate alle donne e alla violenza di genere, perché questa scelta?
Non è il primo anno che lo facciamo e l’impegno non è focalizzato, come le ho detto, solo sul mese di novembre, ma è a 360° e per 365giorni. Abbiamo voluto, però, attraverso il lavoro del Coordinamento Nazionale UNISIN Donne & Pari Opportunità e con la nostra testata giornalistica Professione Bancario, ripetere la positiva esperienza dei “Venerdì della consapevolezza” con i quali abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni temi che riteniamo essenziali per la parità di genere e il contrasto alla violenza di genere.
Segretario più volte abbiamo detto che è necessario un cambio culturale, ritiene sia possibile?
Non possibile, necessario! Scuola, famiglia e società devono stringere una più stretta alleanza per una concreta e fondamentale azione di sensibilizzazione per far comprendere che l’uguaglianza fra i generi è una questione di civiltà e che i rapporti sentimentali non corrispondono a diritti di proprietà; che un amore può finire e finisce ma non in una tragedia. Diventa importante perciò che tutti, ognuno nel proprio campo, nella propria cerchia familiare o di amicizie si faccia portatore di un messaggio importante quello del rispetto che deve concretizzarsi in ogni nostro singolo gesto nei confronti degli altri e, nello specifico dell’argomento che stiamo trattando, delle donne.
Lei ha detto che è necessario un cambio culturale, lo ritiene anche per il mondo del lavoro quindi?
Sì, anche se le potrà sembrare strano, purtroppo anche i luoghi di lavoro possono rappresentare un rischio per le donne. Non è necessario che le azioni si concretizzino in atti violenti, basta che si manifestino in una serie di comportamenti “deviati” in grado di rendere difficile o a volte impossibile la vita della “vittima” prescelta.
E’ proprio per questo motivo che risulta necessario, se non indispensabile, un cambio di cultura che sia improntato sempre più al rispetto dell’altro da sé, delle sue scelte personali e delle sue decisioni.
La tutela offerta dalla legislazione nazionale e le norme previste anche dalla contrattazione collettiva e di secondo livello fissano una serie di tutele per le vittime di violenza di genere ed è notizia di queste ultime ore che sarà messa in campo un’ulteriore serie di provvedimenti di contrasto con l’inasprimento di norme e di pari passo di sensibilizzazione culturale soprattutto nella scuola, ma, purtroppo, ancora tanto c’è da fare.
Fortunatamente il nostro settore è all’avanguardia grazie ad una serie di protocolli come quello siglato nel 2019 (“Dichiarazione congiunta in materia di molestie e violenze di genere sui luoghi di lavoro”) e, come ricordavo, con le norme inserite nella contrattazione.
In ogni caso le Colleghe e i Colleghi possono sempre rivolgersi alle loro e ai loro Dirigenti sindacali di riferimento e alle Strutture territoriali per ogni informativa e/o necessità.
Un grande impegno, quindi, per UNISIN/CONFSAL…
Noi di UNISIN/CONFSAL facciamo e faremo la nostra parte a partire da noi stessi, nel nostro Settore e nella Società, sperando di poter contribuire con la nostra azione concreta a ridurre queste tragiche morti.
Bianca Desideri
Direttore responsabile Professione Bancario