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Emilio Contrasto: è necessario migliorare le tutele e i diritti delle Donne

Ogni anno il mese di marzo, e in particolare l’8 marzo, è dedicato alle Donne, alle loro battaglie e alle loro conquiste. Ogni anno ci ritroviamo a parlare delle stesse problematiche e dei piccoli, quasi impercettibili e invisibili, passi che le donne in tutto il mondo compiono sul complesso e irto di ostacoli cammino verso la parità sostanziale e non solo formale con gli uomini.

Una parità che sembra un obiettivo irraggiungibile anche nel nostro Paese dove la legislazione e le normative sono apparentemente favorevoli e rivolte alle pari opportunità in ogni campo della vita e del lavoro.

Sulla carta sì, ma nella realtà concreta quotidiana, purtroppo, no!

UNISIN/CONFSAL che si batte costantemente, ogni giorno, per la tutela dei diritti delle lavoratrici e per un’effettiva realizzazione della conciliazione tempi di vita e di lavoro, in questo mese di marzo ha voluto dedicare ampio spazio a questi temi. Ne parliamo con il Segretario Generale Emilio Contrasto.

Segretario anche quest’anno UNISIN ha dedicato il mese di marzo a iniziative di sensibilizzazione per la parità di genere…

Ormai da anni dedichiamo il mese di marzo ed il mese di novembre ad approfondimenti e riflessioni sulle tematiche che riguardano la parità di genere, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e la violenza di genere con focus specifici.

Quest’anno abbiamo voluto dare come titolo “I Venerdì della Consapevolezza: un mese per riflettere, un mese per agire!” che coniuga due momenti, quello della riflessione e quello dell’azione che sono propri della nostra attività sindacale.

Quali temi sono stati trattati?

Si è trattato – e le cito testualmente il lancio di sensibilizzazione che abbiamo promosso sul nostro sito, sui social della nostra Organizzazione Sindacale e sulla nostra testata giornalistica Professione Bancario – di “un percorso di approfondimento e confronto per mantenere in luce sfide, contraddizioni e opportunità legate alla condizione femminile nel mondo del lavoro e nella società”. Quattro gli appuntamenti previsti su temi cruciali per far sì che aumenti la consapevolezza e si possa tutti insieme donne e uomini contribuire a costruire un cambiamento reale: il 7 marzo è stato dedicato a “Pinkwashing: il marketing della parità”, il 14 a “Fare rete al femminile”, il 21 marzo a “Fare carriera al femminile”. Temi che fanno parte del dibattito e dell’impegno quotidiano di tutte le nostre e i nostri sindacalisti ad ogni livello e su ogni territorio.

Un impegno come ha sottolineato costante…

Certo, ed anche quotidiano. Pensi solo a quanto importante sia l’attività che la nostra Organizzazione Sindacale, insieme alle altre OO.SS. di Settore, porta avanti all’interno delle aziende e dei Gruppi bancari, con l’ABI,  sui vari temi legati al lavoro, alla genitorialità,  alla conciliazione tempi vita/lavoro, alle discriminazioni e alla violenza di genere, alla disabilità, alla salute e sicurezza, alla crescita professionale e di carriera delle donne, al gender pay gap e tutto quanto riguardi i diritti in senso lato e nello specifico quelli delle lavoratrici.

Le conclusioni di questo lavoro di sensibilizzazione messo in campo con i “Venerdì”?

Il mese di marzo rappresenta un momento per sensibilizzare ulteriormente su questi temi vista anche l’attenzione internazionale dedicata alla giornata dell’8 marzo. Un ulteriore momento per riflettere e per porre in campo strategie per migliorare la legislazione esistente, le previsioni dei contratti collettivi nazionali, dei contratti di secondo livello, degli accordi, ecc.

Non le cito dati, lo hanno fatto coloro che si sono occupati dei contributi per i nostri “Venerdì”, preferisco che questo sia solo un momento di riflessione conclusivo del lavoro.

Sono state evidenziate difficoltà, carenze, politiche comunicative spesso fuorvianti o basate su stereotipi di genere, confusione di modelli e ruoli, necessità di miglioramento delle previsioni legislative e normative anche contrattuali, ma sono emersi anche dati positivi quali l’impegno a lavorare tutti insieme per portare avanti un cambio culturale nella società in relazione alla condizione femminile, nella consapevolezza che l’eliminazione delle disparità deve essere sostanziale e non una bandiera dietro la quale nascondere problematiche o aspettative di altra natura.

Ritiene necessario un ulteriore cambio culturale?

Il cambio culturale è sicuramente auspicabile. Bisogna iniziare dalle giovanissime generazioni per poter sperare che si riesca alla fine ad abbattere tutti quegli stereotipi e condizionamenti che anziché vedere le donne e gli uomini camminare insieme sulla medesima strada li vedono spesso contrapposti. Un cambio culturale che deve, però, riguardare anche alcune donne che, una volta magari raggiunte posizioni apicali, assumono le vesti e i modelli cosiddetti “maschilistici”, a volte diventando le peggiori nemiche delle donne stesse e immedesimandosi in quegli atteggiamenti che fino a quel momento avevano ferocemente criticato, anziché portare il loro valore aggiunto conservando se stesse.

Un cambio culturale e un grande lavoro attendono tutte e tutti perché si possa pensare di costruire una società veramente inclusiva dove le persone indipendentemente dal sesso possano essere in condizione di parità.

Bianca Desideri

Direttore responsabile Professione Bancario