Covid19: molto è stato fatto…
ma tanto (purtroppo!), resta ancora da fare!!
FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
L’attività bancaria rientra fra i “Servizi di pubblica utilità” e quindi è tra quelle categorie che non possono “chiudere” del tutto l’operatività.
Tenuto conto di ciò e nell’intento di ridurre al minimo i rischi lavorativi, alcune importanti misure organizzative e strutturali, su nostra specifica richiesta, sono state da subito adottate da Intesa Sanpaolo:
-quasi tutti i colleghi delle filiali sul territorio (purtroppo non tutti!) lavorano a giorni alterni, compiendo specifiche operazioni solo al mattino e su appuntamento;
-nei restanti giorni è riconosciuta la formazione flessibile a distanza, superando i previsti 8 giorni annuali e con ampliamento della platea originaria di fruitori (es. sono stati ricompresi anche i Gestori da remoto);
-tantissimi colleghi delle strutture centrali sono stati autorizzati allo Smart Working, superando – anche in questo caso – il limite di otto giorni mensili; inoltre, sono stati abilitati progressivamente anche nuovi ruoli, come ad es. quelli della FOL ed i Gestori Remoti, e da ultimo alcune figure delle Filiali (Retail, Exclusive, Imprese).
Misure queste, che si affiancano a quelle in tema di salute, che prevedono l’astensione dal lavoro con permesso retribuito per gli immunodepressi, coloro che sono affetti da patologie croniche o con multi morbilità, nonché dalle colleghe in gravidanza o allattamento.
A tutto questo, però, fa da contraltare la lentezza di altre importanti e fondamentali decisioni che riteniamo dovessero essere prese già da tempo:
– imperdonabilmente tardiva la decisione dell’approvvigionamento delle mascherine, dapprima ritenute non necessarie sulla scorta delle indicazioni del Ministero della Salute e dell’OMS, e poi giudicate opportune soprattutto in alcuni territori – e in alcune situazioni – dove la norma sul distanziamento è difficile da far rispettare (anche perché, inizialmente, il rispetto delle distanze era lasciato all’educazione della clientela, visto che alle filiali non erano state date indicazioni su come far rispettare tale divieto) .
Un ritardo molto pericoloso per chi è impegnato in prima linea, e che domani, ad esempio, dovrà affrontare il pagamento delle pensioni allo sportello senza tale protezione;
– non ancora completata la distribuzione del Gel disinfettante per le mani. Addirittura ci pervengono segnalazioni secondo cui, ad oggi, non è arrivato nemmeno presso la Filiale ospitata dall’Ospedale San Raffaele di Milano;
– abbiamo sempre chiesto che tutte le postazioni di lavoro fossero dotate di una protezione in plexiglass, in uso oramai in tutti i supermercati, mentre da noi solo ora si procede all’installazione ma solo nelle Filiali presenti nei plessi ospedalieri;
– occorre velocizzare la consegna dei PC per estendere più possibile lo Smart Working fra i colleghi. Purtroppo solo ora si parte con un progetto pilota per estenderlo anche ai colleghi di filiale, con il rischio di vederlo realizzato compiutamente quando ormai il peggio sarà passato;
– infine, oltre a sottolineare la lentezza con cui viene attivato il lavoro flessibile (Smart Working) nelle filiali FOL (e solo per quelle peraltro nelle zone più colpite dal CoViD19), non tutte le strutture centrali risultano abilitate allo Smart Learning.
TUTTE QUESTE DECISIONI DOVEVANO GIA’ ESSERE STATE ADOTTATE
NON AVERLO FATTO È UNA GRAVE RESPONSABILITÀ!
Un capitolo a parte riteniamo debba essere dedicato alle Pressioni commerciali: se già in momenti “normali” sono inaccettabili, nell’attuale contesto del tutto eccezionale sono per di più odiose e immorali! Diciamolo a chiare lettere: IN UN MOMENTO IN CUI CI SONO CENTINAIA DI PERSONE CHE MUOIONO OGNI GIORNO, NON SI PUÒ CHIEDERE DI TELEFONARE PER COLLOCARE UNA POLIZZA O UN QUALSIASI ALTRO PRODOTTO.
Le pressioni commerciali NON SI SONO MAI INTERROTTE. Come si fa ad ignorare una situazione di emergenza come quella attuale, invitando i colleghi a considerarla ormai normalità? Suggerendo addirittura di cavalcarla? O peggio ancora di “tornare a divertirsi commercialmente”? Queste pressioni commerciali oggi diventano una evidente mancanza di rispetto per chi continua a lavorare con dedizione e generoso impegno, mettendo a repentaglio la propria salute e quella dei propri cari.
La clientela oggi è solo spaventata e dovremmo utilizzare il tempo a disposizione per rassicurarla, evitando accuratamente di attuare tattiche di vendita che, per l’eccezionalità della situazione, riteniamo siano del tutto fuori luogo.
E’ un momento difficile, delicato, complicato, da affrontare con lucidità e senso di responsabilità nell’interesse proprio e della collettività, dal quale comunque usciremo per riproporci nello scenario collettivo con rinnovato vigore.
Milano, 31 marzo 2020
La Delegazione Trattante Gruppo Intesa Sanpaolo