Negli ultimi anni, il settore bancario italiano ha assistito a una significativa riduzione del numero di sportelli sul territorio nazionale. Dal 2012 al 2021 sono stati chiusi oltre 11.000 sportelli, passando da 32.881 a 21.650, con una riduzione del 34,16%. Solo tra il 2020 e il 2021, la contrazione è stata del 7,79%, con la chiusura di 1.830 filiali. La perdita degli addetti nel settore è del 6%.
Le chiusure non rappresentano solo una questione numerica, ma un fenomeno dalle profonde implicazioni economiche, sociali e organizzative. Questo processo, spesso presentato come inevitabile in un contesto di trasformazione digitale, ha un impatto rilevante sulle lavoratrici e sui lavoratori bancari, in un settore già profondamente segnato dalla riorganizzazione delle reti fisiche, dalla centralizzazione delle funzioni e dalle pressioni competitive.
Nei piccoli centri, in particolare, la desertificazione bancaria non si limita a ridurre l’accesso ai servizi finanziari: priva intere comunità locali di un presidio essenziale per la loro economia e per il tessuto sociale. Per le lavoratrici, ciò si traduce spesso nella perdita di un legame radicato con il territorio e di una rete sociale consolidata, elementi fondamentali per mantenere l’equilibrio tra vita lavorativa e personale. Le ricadute più significative:
Mobilità e trasferimenti forzati: La chiusura degli sportelli comporta spesso trasferimenti obbligati o mobilità territoriale, con costi economici e psicologici elevati. Per molte donne, tali spostamenti rappresentano una sfida ulteriore, in quanto più frequentemente gravate dagli impegni familiari e organizzativi.
Limitate opportunità professionali: La centralizzazione delle attività riduce drasticamente le occasioni di crescita professionale per le lavoratrici, accentuando un già evidente divario di genere e rendendo ancora più difficile l’accesso a ruoli dirigenziali o strategici.
Difficoltà conciliazione vita-lavoro: L’assenza di infrastrutture adeguate, come trasporti efficienti o servizi per l’infanzia, aumenta le difficoltà delle lavoratrici costrette a spostarsi, influendo negativamente sulla qualità della vita e sulla serenità personale e familiare.
Per mitigare le conseguenze di questo fenomeno e valorizzare il ruolo delle lavoratrici nel futuro del settore bancario, il Coordinamento ritiene necessarie azioni mirate e inclusive quali:
Supporto alla mobilità: Implementare politiche sindacali che prevedano incentivi per la mobilità, rimborsi per le spese di trasferimento e soluzioni di lavoro di prossimità per minimizzare l’impatto sui lavoratori e sulle loro famiglie.
Formazione e riqualificazione: Investire nella formazione delle lavoratrici su nuove competenze tecnologiche e digitali, favorendone l’inserimento in ruoli innovativi e strategici che rappresentano il futuro del settore.
Digitalizzazione inclusiva: La trasformazione digitale non deve essere un processo esclusivo, ma un’opportunità per promuovere la parità di genere, offrendo alle lavoratrici strumenti e spazi per crescere professionalmente.
Conciliazione vita-lavoro: Potenziare strumenti di flessibilità oraria, incentivare il ricorso allo smart working anche nella rete e promuovere servizi per l’infanzia e la cura familiare, garantendo alle lavoratrici maggiore serenità nell’affrontare le sfide quotidiane.
Monitoraggio nelle ristrutturazioni: Introdurre un monitoraggio costante durante le fasi di riorganizzazione per garantire che le lavoratrici non siano ulteriormente penalizzate, soprattutto in termini di rappresentanza nei ruoli decisionali.
Le lavoratrici bancarie hanno storicamente rappresentato un pilastro fondamentale per il settore, affrontando con competenza e dedizione le sfide poste dalle trasformazioni. Tuttavia, per garantire una partecipazione realmente equa e inclusiva, è indispensabile un cambiamento culturale e organizzativo che riconosca e valorizzi il loro contributo.
UNISIN, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, denuncia i rischi derivanti dalle scelte adottate dalle Banche, che stanno trasformando profondamente il settore, spesso a scapito delle persone e del tessuto sociale. Con attenzione costante e impegno concreto, continuerà a mettere in atto azioni mirate per arginare gli effetti negativi di queste trasformazioni e per costruire un futuro più equo e inclusivo.
Il Coordinamento Donne & Pari Opportunità Unisin Confsal