Nella giornata di ieri si è svolto l’incontro con l’azienda, da noi richiesto con l’obiettivo di fare chiarezza sul consorzio i.g.s. in relazione al calo di lavorazioni segnalato da più parti, il dottor maurizio manzotti ha informato che da un lato si registra un consistente aumento delle operazioni effettuate direttamente “on line” dalla clientela, mentre le restanti lavorazioni in carico ai servizi operativi vengono smistate tra i 25 poli di back office italiani, al fine di ottimizzare l’operatività degli stessi in un’ ottica di organizzazione del lavoro “a vasi comunicanti”. l’azienda ha poi informato che la società di back office rumena exelia, interamente di proprietà del gruppo, ed operante dallo scorso maggio a brasov, curerà operazioni estero su estero, con la possibilità però di soddisfare eventuali necessità straordinarie che si dovessero verificare nei poli italiani, per la cui operatività sono già stati avviati la formazione – con personale italiano – e test “dal vivo” che hanno comportato il dirottamento di operazioni dai poli italiani. seppur più volte sollecitato, non ci è stato però fornito alcun dettaglio circa la “straordinarietà” che dovrebbe giustificare il passaggio delle lavorazioni “oltre adriatico”. non ritenendo sufficienti spiegazioni e rassicurazioni fornite, e preoccupati invece dalla riaffermazione che il polo rumeno è destinato per ora a servire esclusivamente l’estero, ma con riserva di valutare tutte le opportunità per il futuro, abbiamo richiesto all’azienda la firma di un accordo che la impegni a non delocalizzare al di fuori del perimetro italiano le lavorazioni in argomento. l’azienda ha respinto la nostra proposta. la falcri riproporrà con determinazione la richiesta al direttore generale nei prossimi giorni, e si augura che – questa volta – le altre oo.ss. agiscano di concerto ed in tal senso. non possiamo tuttavia non constatare con crescente amarezza come l’accordo firmato solo a marzo per la società consortile, e presentato dai sottoscrittori come un accordo “a garanzia totale”, riveli così presto tutta la fragilità a più riprese denunciata da falcri e da tanti lavoratori. la stonatura tra quanto succede nella realtà e quanto ci si vorrebbe far credere è più evidente che mai, soltanto adesso preoccupa anche tutte le altre oo.ss, e avvalora con i fatti l’operato della falcri che ha proposto sin dall’inizio la firma di un accordo ben diverso e con diverse tutele, convinti sempre di più che sia meglio “prevenire” che “curare”. la delegazione falcri di gruppo milano, 16 luglio 2009