Il 28 marzo le lavoratrici ed i lavoratori del Recupero Crediti di Bari Intesa Sanpaolo Group Services si sono riuniti in assemblea per discutere delle ricadute del Piano d’Impresa sul futuro del comparto, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate alla Stampa Nazionale dai massimi vertici aziendali.
Le Organizzazioni Sindacali, presente il segretario nazionale responsabile della Fisac Cgil Isgs componente la Delegazione trattante di Gruppo, Roberto Malano, ed i rappresentanti di tutte le RSA ISGS del territorio, hanno confermato l’assenza di riscontro della Banca alle richieste volte ad approfondire la parte del piano Industriale relativa alla “societarizzazione” della piattaforma del Recupero Crediti.
I lavoratori lamentano l’assoluta mancanza di chiarezza da parte Aziendale:
- è un’operazione da chiudere necessariamente in tempi brevi o è addirittura facoltativa?
- è un’operazione di carattere finanziario o industriale?
- porterà all’esternalizzazione dal gruppo o alla sola cessione degli NPL?
- si sta trattando con uno o con più partners?
- i colleghi del RC sono anch’essi quelle “persone” che i vertici di Intesa considerano fondamentali per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi della Banca?
- quali pratiche e quali strutture saranno eventualmente interessate dalla cessione?
Sta di fatto che solo la stampa pare informata (da chi e per quali finalità?) sui presunti sviluppi dell’iter della “societarizzazione” del comparto. Dagli stessi Organi di Stampa apprendiamo che l’unico partner ufficiale con cui la Banca starebbe trattando, ha appena dichiarato in Spagna il licenziamento collettivo di circa 500 lavoratori del settore recupero crediti e servizi immobiliari (ricorda nulla?) dopo appena due anni dalla loro acquisizione.
Il frettoloso incontro dei vertici della Direzione RC tenuto a Bari pochi giorni fa non ha fugato alcun dubbio ma, anzi, ha ingenerato maggiori tensioni e incertezze sul futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.
Al contrario i lavoratori hanno il fondato sospetto:
- di essere ora considerati semplici numeri di una piattaforma che può generare profitti ed essere merce di scambio con chiunque voglia fare business;
- di non essere affatto centrali nel nuovo progetto, qualunque esso sia, dato che, ad esempio, solo pochi giorni fa è stato risolto anticipatamente un considerevole numero di mutui a sofferenza e le strutture periferiche ne hanno avuto notizia solo dopo l’invio delle comunicazioni alla Clientela. Ciò ha reso impossibile la prosecuzione delle trattative in corso con coloro i quali erano intenzionati a rimettere in corrente i finanziamenti.
I lavoratori hanno peraltro la certezza:
- di possedere professionalità e produttività superiori a quelle degli altri “competitors”, come del resto più volte sbandierato dai massimi vertici aziendali;
- di aver contribuito in modo sostanziale alla produzione degli utili abbondantemente distribuiti dall’Azienda agli azionisti e di poter anche per il futuro contribuire a tale scopo;
- di aver ampiamente meritato di far parte di uno dei più grossi gruppi Bancari Europei e di non essere disposti a diventare un fardello inutile da abbandonare all’occorrenza.
Per tutti questi motivi, le Lavoratrici ed i Lavoratori del Recupero Crediti Isgs di Bari rigettano nella maniera più decisa e categorica qualsiasi ipotesi di esternalizzazione del comparto. Danno mandato alle organizzazioni sindacali affinché intraprendano unitariamente ogni azione utile al mantenimento del Recupero Crediti all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Consapevoli delle difficoltà da affrontare nell’eventuale caso di apertura da parte della Banca della procedura di cessione di ramo d’azienda prevista dalla legislazione vigente, certi di un costante e continuo scambio informativo con le OO.SS., si dichiarano sin d’ora disponibili ad ogni forma di lotta.
Bari, 4 aprile 2018
Le RR.SS.AA. ISGS BARI
FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL, UNISIN