Sono proseguiti il 10 marzo gli incontri in ABI per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro; all’ordine del giorno il tema dell’Area Contrattuale.
Nell’illustrare il contenuto della proposta , ABI ha sottolineato in premessa come questa vada nella direzione richiesta dalle OO.SS. di preservare e tutelare l’area contrattuale, con la possibilità di estendere ad alcune attività, oggi non ricomprese, le previsioni dei contratti complementari, con l’obiettivo di rendersi maggiormente competitivi con il mercato di riferimento .
La proposta odierna di ABI modifica quanto rassegnato per scritto alle OO.SS. nel documento di novembre che prevedeva il passaggio di tutte le attività elencate nell’art. 2 all’art. 3 (attività complementari e/o accessorie appaltabili), un ampliamento delle regole in tema di appaltabilità ed un maggiore utilizzo del lavoro autonomo per la rete.
Nella nuova formulazione ABI, in particolare, propone di mantenere inalterate le previsioni vigenti nell’art. 2 del CCNL solo per le attività del parabancario: Intermediazione mobiliare; Leasing e Factoring; Credito al consumo. Propone invece di sottrarre alla disciplina dell’art. 2 e di portarle in quella dell’art. 3 del CCNL (contratti complementari) le altre attività: Gestione delle carte di credito/debito e sistemi di pagamento; Servizi di elaborazione dati, anche di tipo consortile; Centri servizi con attività di tipo amministrativo/contabile e di supporto operativo; Gestione degli immobili. Rammentiamo che la disciplina dei contratti complementari prevede: un orario settimanale di 40 ore; sotto inquadramento; tabelle retributive ridotte del 20%.
Questa è, per ABI, la difesa concreta dell’area contrattuale che tutela l’occupazione attraverso la riduzione dei costi!
Le OO.SS. hanno immediatamente rilevato che questa proposta non tiene per nulla conto delle proposte contenute nella piattaforma unitaria, che sono invece la costruzione della reale difesa e del rafforzamento dell’area contrattuale a tutela dei livelli occupazionali del settore. I punti delle nostre rivendicazioni sono stati ulteriormente rappresentati e motivati ad ABI perché chiarisse nel merito, al di là di ogni infingimento o proclama, la propria posizione. ABI ha definito la propria proposta come “punto d’arrivo” di una riflessione interna che ritiene non percorribili le richieste della piattaforma unitaria.
Per quanto riguarda l’applicazione delle ultime novità legislative in tema di mercato del lavoro, le OO.SS. hanno sollecitato ad ABI risposte chiare sulle possibili soluzioni di tutela per gli attuali occupati con contratto a tempo determinato ed apprendistato ed i possibili interventi, da normare in CCNL, sui casi di costituzione di New co., in tema di appalti e di mobilità infragruppo. ABI ha lapidariamente espresso il proprio giudizio positivo sulle nuove regole su cui ritiene di non intervenire. Ha poi specificato di non prevedere alcunché di diverso per le fattispecie di contratti a tempo determinato e di apprendistato in essere, dichiarandosi disponibile ad una ricognizione di approfondimento in tema di New co. ed appalti rispetto alle norme esistenti nel CCNL. Le OO.SS. hanno replicato che, pur avendo valutazioni diverse sulle scelte del governo, nessuno può immaginare che gli attuali occupati (vale per le banche, per le assicurazioni e per i diversi settori) , in servizio alla data dell’entrata in vigore del decreto, non possano rimanere nell’ambito della vecchia normativa. Questo per dare la giusta tranquillità ai lavoratori, per rispettare lo spirito della norma e per rafforzare quello del CCNL che prevede per i lavoratori nuovi assunti, alla conferma, un contributo del Foc, strumento costituito proprio per dare futuro e sicurezza alla nuova occupazione: ragionare di tutti coloro che sono qualificati come “vecchi assunti” è dunque una scelta di serietà e coerenza.
Inoltre, visto l’annullamento della riunione del 13 marzo ed il rinvio della riunione al 23 e 24 di questo mese, le OO.SS. hanno richiesto un chiarimento politico sulla scadenza del 31 marzo, precisando che questa scadenza contrattuale non può costituire, né mai lo costituirà, un elemento ricattatorio sul merito della trattativa. L’ABI ha quindi proposto nuovi incontri per il 25, il 30 ed il 31 marzo. Per le OO.SS., i primi due appuntamenti rappresentano comunque un momento topico per arrivare ad una proposta complessiva su cui determinare e valutare se sia possibile proseguire il negoziato ed addivenire ad un accordo. Vi manterremo informati sullo sviluppo della trattativa, che è entrata in una fase estremamente delicata.
Roma, 11 marzo 2015
Le Segreterie Nazionali
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