Ormai manca poco: dal 14 gennaio, gradualmente, un primo gruppo di filiali – 93 per l’esattezza – costituirà il banco di prova per il varo del nuovo orario delle filiali, aperte dalle 8,05 alle 20 nei giorni feriali ed il sabato mattina.
Altre 242 filiali si adegueranno entro il mese di marzo. Poi si vedrà (tutti i dettagli sul nostro sito www.falcri-is.org – Documenti – Accordi 2013 oppure in calce tra gli allegati).
Il progetto – assicura l’Azienda – porterà una maggiore efficacia commerciale, con orari più compatibili con le esigenze dei clienti; diminuirà il “tasso di abbandono” (perderemo cioè meno clienti), ed – anzi – ne acquisiremo di nuovi. Questo invidiabile risultato dovrebbe realizzarsi soltanto perché – primi in Italia – resteremo aperti di più!
UNITA’ SINDACALE FALCRI SILCEA esprime la più totale delusione per un siffatto piano, la cui illustrazione e trattazione si è limitata a semplici concetti di scuola, non supportati né da un progetto commerciale credibile né da un piano attuativo coerente con la realtà sulla quale verrà calato, compresi i non trascurabili aspetti della sicurezza.
Un’ennesima operazione di facciata, dunque, destinata forse al fallimento (e mai come oggi vorremo sbagliare previsioni), con supponibili conseguenze che l’Azienda cercherà di scaricare sui Lavoratori, con buona pace delle altre OO.SS., che hanno permesso che si arrivasse a questo punto grazie alla loro rincorsa alla “firma-firma”.
Di certo c’è solo, per ora, il peggioramento delle condizioni lavorative e di conciliazione con i tempi di vita e di lavoro di tanti Colleghi: quelli che dovranno turnarsi, quelli che – loro malgrado – dovranno organizzare la fase attuativa di un piano fatto per “figure di cartone”, che non hanno una vita propria, non si ammalano, non vanno in ferie, non fanno figli, non si spostano tra casa e lavoro, ma vivono solo per essere funzionali all’Azienda, quasi un nuovo tipo di suppellettili.
L’Azienda ha ribadito che “i Colleghi sono troppo rigidi, devono cambiare mentalità, perché il mondo cambia”.
Noi rispondiamo a gran voce all’Azienda che Dipendenti così se li deve tenere ben cari, perché questi Dipendenti hanno dimostrato con i fatti per più di un decennio di essere stati così flessibili, intraprendenti ed efficienti da riuscire a tappare tutti i buchi (e sono stati tanti) causati dagli innumerevoli e fallimentari piani e progetti – costati tra l’altro “paccate di soldi” spesi indipendentemente dai risultati prodotti.
La questione quindi è ben altra: questa Azienda si merita questi Dipendenti? Ed ancora, questi dipendenti si meritano un sindacato (parliamo ovviamente di tutti gli altri sindacati) che gestisce in modo così deludente le vertenze? Senza battersi, senza usare la propria forza contrattuale a beneficio dei propri rappresentati? Saremmo tutti ridotti in queste condizioni di impossibilità a trattare se i soliti “firmaioli” non avessero concesso già tutto all’Azienda (ultima la firma del 19 ottobre 2012) mettendosi da soli con le spalle al muro, consegnando al datore di lavoro tutte le “armi” senza colpo ferire?
Leggiamo – tra i tantissimi comunicati che in queste ore le altre OO.SS. stanno pubblicando, forse perché si stanno accorgendo che questa volta hanno tirato troppo la corda – che “vigileranno” e “rivendicheranno” … Noi rispondiamo assieme ai nostri Iscritti NO, GRAZIE! Avete già fatto abbastanza danni, basta così!
LA DELEGAZIONE TRATTANTE