correva l’anno 2008……e nel gruppo intesa venne firmato l’accordo sui “licenziamenti collettivi” che prevedeva, tra l’altro, anche 2.500 esuberi ed una riduzione del costo del personale di ben 425 mln di euro.
E’ opportuno ricordare che quell’accordo fu firmato da tutti ad eccezione della preveggente falcri che riteneva inaccettabile la riduzione del costo del personale voluta dall’azienda. il risultato fu che la falcri, rea di non essersi allineata alle scelte delle altre organizzazioni sindacali, venne estromessa dal tavolo sindacale unitario e invitata a trattare separatamente, in spregio alle più elementari regole di democrazia (sic!!). chi aveva ragione!?? gli altri sindacati, oppure la falcri che si rifiutÒ di firmare i licenziamenti ??? come molte volte accade, il tempo offre la giusta risposta ed infatti adesso intesa sanpaolo, visti i precedenti incoraggianti (evidentemente ci ha preso gusto), rilancia proponendo questa volta: – ben 3.000 esuberi (ma in caso di problemi potrebbero essere molti di più); – 5.000 (??!!?) riconversioni forzose; – ed oltre 300 mln di euro di risparmio sul costo del personale!!!! – messa in discussione dei diritti (es. inquadramenti, mobilità, …) gli stessi sindacati (il silcea nel frattempo ha preferito fare fronte comune con la falcri mediante la costituzione del nuovo soggetto sindacale chiamato: unita’ sindacale) che avevano sottoscritto senza “colpo ferire” il precedente accordo, ora, bontà loro, si dicono sorpresi e indignati arrivando qualcuno addirittura a gridare: “vergogna!!!”. i fatti parlano chiaro!! e’ del tutto evidente che la politica delle concessioni, degli accordi sempre e comunque, ha prodotto un solo ed unico risultato ossia: le aziende incassano e rilanciano !!! e’ fondamentale ricordare come sono andati i fatti, le conseguenze e la pessima prospettiva che i lavoratori di intesa sanpaolo rischiano, anche questa volta, di dover subire. pertanto reputiamo indispensabile, di fronte a questo ulteriore spregiudicato attacco ai diritti fondamentali dei colleghi, quale unica possibilità di difesa per le lavoratrici e i lavoratori, fare fronte sindacale comune senza “se” e senza “ma”. sbagliare anche stavolta potrebbe pregiudicare pesantemente il futuro dei colleghi e delle loro famiglie. 22 giugno 2011