Grado decurtazione lordo 2009 su lordo 2008 dirigenti meno € 550 (cinquecentocinquanta) quadro direttivo 4° livello meno € 367 (trecentosessantasette) quadro direttivo 3° livello meno € 311 (trecentoundici) quadro direttivo 2° livello meno € 278 (duecentosettantotto) quadro direttivo 1° livello meno € 261 (duecentosessantuno) 3° area professionale – 4° livello retributivo meno € 229 (duecentoventinove) 3° area professionale – 3° livello retributivo meno € 213 (duecentotredici) 3° area professionale – 2° livello retributivo meno € 201 (duecentouno) 3° area professionale – 1° livello retributivo meno € 190 (centonovanta) 2° area professionale – 3° livello retributivo meno € 179 (centosettantanove) 2° area professionale – 2° livello retributivo meno € 172 (centosettantadue) 2° area professionale – 1° livello retributivo meno € 167 (centosessantasette) 1° area professionale – g meno € 161 (centosessantuno) 1° area professionale – lu meno € 156 (centocinquantasei) pagamento febbraio 2010. con un blitz a sorpresa, all’insaputa di molti dei loro stessi quadri sindacali, due sindacalisti per sigla in poche ore hanno firmato a roma un accordo che mette di fronte al fatto compiuto, penalizza tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, ed annulla in un attimo ogni forma di democrazia sindacale conquistata dalla base in anni di dure battaglie !! la vicenda ha subito un’inspiegabile accelerazione che ci preoccupa non poco, specialmente se si pensa che soltanto il 6 maggio scorso le stesse sigle firmatarie dichiaravano: “in nessun modo risorse destinate al vap contrattato possono essere deviate a favore del salario variabile discrezionale! ….. l’accordo sarà possibile se l’azienda dimostrerà di voler dare un segnale di fiducia concreto, in presenza di una grave crisi economica i cui effetti straordinari non possono essere scaricati sull’impegno quotidiano dei lavoratori nell’attività ordinaria! “ francamente non riusciamo a comprendere come una contrazione dell’11% possa essere stata accettata con una trattativa così “ristretta” in tutti i sensi, e spiegata ai lavoratori come una “grande conquista”. la falcri è sempre stata orientata ad affrontare i problemi in un’ottica di ampio respiro e si è sempre resa disponibile a ragionare per cercare le migliori soluzioni per i lavoratori, senza trascurare le motivazioni aziendali, non rinunciando ad assumersi le responsabilità che le competono, anche se questa assunzione di responsabilità avesse potuto comportare dei sacrifici. ma la cosa importante da capire in questa vicenda è se la riduzione secca dell’11% per tutti i lavoratori era l’unica strada possibile da percorrere, se non esisteva altra alternativa o se si potevano seguire altre vie. infatti: soltanto quindici giorni fa l’azienda ha confermato gli ottimi risultati ottenuti nonostante la sfavorevole congiuntura e precisato che la nostra situazione economico patrimoniale è migliore di quella dei nostri competitors; presso i medesimi competitors questi sindacati ad agosto hanno sottoscritto accordi sul vap più favorevoli. a questo punto la situazione esige una tempestiva e forte presa di posizione da parte di tutti coloro che si ritengono danneggiati: non è più possibile lasciare agli altri l’iniziativa e – girandosi dall’altra parte – sperare che le cose migliorino. e’ evidente che questo modo di fare sindacato potrebbe comportare per i lavoratori il rischio di tempi ancora più duri e possibili ulteriori perdite di salario diretto ed indiretto: ricordiamo che sul tavolo rimangono ancora la cassa sanitaria, l’occupazione, i circoli ricreativi aziendali e il protocollo delle relazioni industriali. la falcri, coerente con le proprie scelte, anche se in controtendenza con gli atteggiamenti assunti da altre organizzazioni sindacali, continuerà a difendere i lavoratori che dimostrano ogni giorno di più di comprendere ed appoggiare concretamente chi – non soltanto a parole – sta dalla loro parte. la segreteria aziendale