Lo stress lavoro correlato è, purtroppo, parte integrante del mondo del lavoro contemporaneo.
Tempi e ritmi serrati, scadenze pressanti, obiettivi sempre più ambiziosi: tutti fattori che incidono sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori e che hanno un impatto ancora più forte su quella delle donne, il lavoro delle quali non si limita solo all’azienda ma si estende alla cura dei figli e della casa.
Un secondo lavoro, dato per scontato e spesso non adeguatamente riconosciuto, che “ancora” sembra legato alla volontà personale della donna. In realtà la struttura sociale, ereditata e tramandata e il conformismo collettivo indirizzano fortemente la scelta, orientandola verso un sacrificio silente.
La conciliazione dei “tempi di vita” con i “tempi di lavoro” si configura, infatti, come la principale fonte di stress per le lavoratrici, alla perenne ricerca di un complesso equilibrio tra la vita privata e familiare e quella lavorativa.
E’ un fatto attuale poi che questo “doppio carico” di responsabilità oltre ad avere pesanti ripercussioni fisiche e psicologiche, che possono sfociare nel burnout, costituisca un limite per le donne nello sviluppo della carriera e della retribuzione.
La parità di genere è tuttora una questione aperta.
Cambiare le regole, offrire alle donne nuove opportunità, riequilibrare i compiti uomo-donna in ambito familiare, valorizzare la diversità.
Come UNISIN/CONFSAL sosteniamo da sempre con costante attenzione questo indispensabile passo culturale, promuovendo attivamente le pari opportunità e i diritti delle donne, nonché la parità di genere nel mondo del lavoro e nella società in generale.
Unite ce la possiamo fare!
Antonella Silipo e Paola Marrapodi – Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità