Il giorno 24 settembre si è svolta la riunione trimestrale tra le OO.SS. e l’azienda riguardante la situazione generale della nostra Regione. Erano presenti, assieme allo staff dell’Ufficio delle Relazioni Industriali di Roma, il Direttore Regionale Roberto Gabrielli, il Direttore commerciale Retail Michele Attivissimo, il Direttore commerciale Imprese Paolo Musso, oltre ai rappresentanti del CT Par, del Polo Immobiliare, del Responsabile del comparto Salute e Sicurezza, Agribusiness e Filiale Digitale.
Il Direttore Regionale, congiuntamente ai Direttori Commerciali retail e imprese, ha esposto gli ottimi risultati ottenuti da colleghe e dai colleghi del territorio, in termini di presenza commerciale e di penetrazione nel tessuto economico – sociale locale. La nostra Regione, grazie al lavoro e al sacrificio delle lavoratrici/lavoratori, rappresenta una eccellenza a livello nazionale. Noi organizzazioni sindacali, insieme a tutti le colleghe/i, non possiamo che rallegrarci dei risultati raggiunti. Non siamo altrettanto soddisfatti del clima aziendale e delle condizioni di lavoro persistenti sia in Rete che nelle strutture di Governance.
Avevamo già segnalato, negli incontri analoghi dei mesi scorsi, problemi che vengono da lontano e per i quali auspicavamo delle soluzioni, o quantomeno l’inizio di un percorso virtuoso, e invece siamo costretti a rimarcare ancora una volta la cronica carenza di organici nella rete che spesso non consentono la normale operatività quotidiana; non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti sulla consapevolezza del grave problema, sulle soluzioni da porre in essere, su una prospettiva a medio termine tenuto conto del piano sportelli e del probabile prossimo programma di esodi. Per essere chiari, senza ulteriori giri di parole non riteniamo la soluzione al problema il ricorso ai seppur validi colleghi giovani Global Advisor che, visto il crescente numero di assunzioni, da’ sicuramente una mano ad alleviare il peso del carico quotidiano del lavoro in filiale ma va considerato e gestito al meglio con la collaborazione del sindacato e non senza. Ad oggi un accordo sul Lavoro Misto non esiste e qualunque azione o provvedimento nei loro confronti è unilaterale almeno per ora. Auspichiamo anche una maggiore sensibilità sulla mobilità sia in base agli accordi ma anche in senso stretto, all’interno delle città, da un quartiere ad un altro, ad esempio, accogliendo in tempi rapidi richieste di trasferimento da e per tutte le strutture.
Abbiamo segnalato che il lavoro flessibile è ancora troppo poco fruito, nonostante gli accordi di gruppo lo prevedano, e come anche la formazione flessibile, e la formazione in generale. I dati presentati dalla delegazione aziendale dimostrano che c’è spazio per ulteriori fruizioni anche nella modalità di formazione flessibile perché rappresenti un diritto realmente fruibile e non un privilegio riservato solamente ad alcuni. Così come la fruizione dell’orario del 4 x 9, ancora non molto diffuso nella nostra regione, che è inserito negli accordi di conciliazione tempi vita lavoro non a caso, ma per consentire una migliore gestione del tempo di lavoro e personale e dei colleghi. Abbiamo infatti la sensazione che non tutte e tutti conoscano correttamente le possibilità tracciate dalle intese tra azienda e sindacato e quando si presentano delle difficoltà, ad esempio perché i direttori di area e/o la direzione di filiale non trasmette i messaggi in modo coerente agli accordi presi dalle parti, si devono trovare dalla azienda degli immediati correttivi. Noi siamo pronti a formulare proposte, è il nostro compito.
Continuiamo a segnalare il pericolo rappresentato dalle continue chiusure di filiali sul territorio dovute certo alla realizzazione del piano d’Impresa ma che ha pesanti ripercussioni sulla identità e vicinanza della banca alle comunità locali. C’è il rischio, in verità già sta avvenendo, di lasciar spazio ai competitors locali meglio attrezzati all’ascolto delle esigenze presentate dalle piccole e piccolissime imprese familiari che necessitano di un interlocutore sul territorio. Il tessuto produttivo del LAZIO è rappresentato per oltre il 90 per cento da imprese sotto gli 8 addetti, le nostre filiali rappresentano inoltre un presidio di legalità a fronte della pur sistematica diffusione della economia illegale alimentata dalla criminalità organizzata purtroppo presente in regione. Chiudere le filiali significa allontanare la clientela dalle relazioni con le donne e gli uomini della nostra banca, favorire lo sviluppo delle altre aziende di credito e non ostacolare più la diffusione del microcredito per canali non ufficiali, inesauribile fonte di ricchezza dei circuiti della illegalità. Noi siamo certi che questo rappresenta un importante problema di ordine sociale che pure la più grande banca del paese, così attenta come è ai temi sociali, dovrebbe prendere in considerazione.
Va sistemata la questione degli Hub al più presto: nella seconda regione più popolosa d’Italia, all’interno della città più grande d’Italia, non è possibile che ci sia solo la struttura di Via Lamaro. Ci è stato detto che per ora non è ufficialmente programmata una nuova apertura nei prossimi mesi. Cosa aspettiamo? Lo stesso problema si propone in tutto il territorio regionale. Non abbiamo avuto risposta.
Come OO.SS. unitariamente, abbiamo chiesto una reale e fattiva condivisione delle necessità delle lavoratrici e lavoratori nell’ottica del benessere delle PERSONE, con l’obiettivo della estensione delle tutele e dei diritti e non solo delle necessità aziendali di crescita. Il Pil aziendale, per così dire, si misura dal nostro punto di vista con il grado di serenità e di garanzie date ai colleghi durante lo svolgimento del loro lavoro, non solo dai dati economici.
Pur non avendo ricevuto risposte che riteniamo soddisfacenti, abbiamo condiviso la disponibilità di tutte le controparti aziendali a confrontarsi sui temi, ricercando un equilibrio tra le varie esigenze e con l’impegno comune di attivarsi, con tutte le strutture interessate, per trovare i necessari correttivi con senso di responsabilità ed impegno concreto attraverso fatti e non parole.
Saremo ben vigili sull’impatto della nuova digitalizzazione della banca, e sulle ripercussioni che la stessa avrà sul nostro territorio; tutti andranno coinvolti, realmente e non solo per forma, e nessuno dovrà rimanere indietro in termini di formazione, di posizionamento professionale e di soddisfazione del proprio lavoro, tenendo presente che il nostro territorio da tempo già soffre di una riduzione dell’organico.
In ultima analisi si è affrontato il tema della salute e della sicurezza dei lavoratori con gli esponenti aziendali del Polo Immobiliare e di Salute-Sicurezza; abbiamo lamentato una scarsa e spesso tardiva informativa unitaria ai rappresentanti sindacali aziendali, l’elevato disagio dei colleghi costretti a condividere il luogo di lavoro con lavori di ristrutturazione in corso, nonché gravi carenze igienico-sanitarie in diverse, troppe filiali, non affrontate, e in troppi casi ancora non risolte, con la corretta tempestività,
Abbiamo ribadito che il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori dovrebbe essere il primo obiettivo di tutte le controparti, e questo rispetto deve assolutamente tradursi in un clima aziendale sereno, e in un luogo di lavoro accogliente, pulito, rispettoso degli spazi di vivibilità. Per questo motivo, come previsto dalla legge, è necessaria una preventiva informazione e collaborazione con tutti i Rappresentanti dei Lavoratori per la Salute e Sicurezza, ad oggi rimasta decisamente carente.
Le OO.SS presidiano i posti di lavoro per garantire tutela e sicurezza alle lavoratrici e lavoratori. Non ci sottraiamo però al confronto imposto dai cambiamenti organizzativi nelle sedi preposte allo scopo. Siamo pronti a fornire la massima disponibilità alla condivisione dei problemi delle lavoratrici/lavoratori, in un’ottica ove possibile di obiettivi comuni. Ma interverremo con decisione laddove le mancanze aziendali metteranno a rischio i diritti e la salute dei colleghi.
Roma, 30 settembre 2024
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
RSA Roma e Lazio Intesa Sanpaolo
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