Su alcuni territori abbiamo riscontrato una pesante riduzione del servizio di pulizia. Interpellata al riguardo, l’azienda ha dichiarato che:
- il capitolato definito con le ditte a cui è stato affidato il servizio non è stato modificato; pertanto eventuali disservizi devono essere oggetto di segnalazione all’azienda;
- la diminuzione complessiva delle ore di attività delle lavoratrici impegnate nelle pulizie – ammessa dalle ditte appaltatrici – sarebbe la conseguenza della riduzione del numero dei locali, a sua volta determinata dalla chiusura delle filiali: in altri termini la durata “per metro quadro” non avrebbe subito contrazioni.
Eppure qualcosa non quadra: le colleghe e i colleghi assegnati alla singola filiale o ufficio denunciano che, in innumerevoli casi, i tempi di esecuzione del servizio si sono drasticamente ridotti, rendendo del tutto impossibile garantire un livello di pulizia che possa essere giudicato accettabile anche in condizioni di normalità.
Peraltro la fase è tutt’altro che normale: il virus Covid-19, con le sue varianti ad alta trasmissibilità, è tuttora in circolazione; per assicurare condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro a tutela di lavoratrici/lavoratori (nonché della clientela), la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli ambienti e delle postazioni di lavoro costituiscono non solo una assoluta necessità, ma un obbligo per ciascun datore di lavoro; un obbligo ben lontano dall’essere assolto con regolarità in ogni filiale e ufficio del Gruppo.
Non vogliamo pensare di trovarci ancora una volta di fronte alle conseguenze di una politica di riduzione dei costi attuata anche a danno delle condizioni di lavoro. Tanto più che nel Contratto Nazionale e negli accordi sottoscritti in Intesa Sanpaolo ci sono ben precise norme in merito.
L’art. 21 del CCNL del credito prevede – in caso di stipula o di rinnovo di contratti di appalto – precisi obblighi, volti da un lato a tutelare il personale delle ditte appaltatrici attraverso il pieno rispetto dei diritti contrattuali, dall’altro a garantire adeguate informazioni ai sindacati delle banche, affinché possano svolgere all’occorrenza una funzione di presidio e vigilanza. Diritti di informativa alle OO.SS. sono garantiti anche dal Protocollo sulle Relazioni industriali di ISP, anche sul territorio e quindi dovrebbero essere affrontati negli incontri trimestrali dove però ci vengono spesso segnalate risposte tardive e/o interlocutorie.
Invitiamo pertanto il Gruppo a intervenire affinché continuino ad essere assicurate adeguate condizioni di lavoro nei propri locali, garantendo nel contempo il rispetto di quanto stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale e di Gruppo, in un ambito di attenzione alle esigenze di chi si relaziona con Intesa Sanpaolo, dimostrando nei fatti piena coerenza con i valori ESG che costituiscono uno dei pilastri del Piano d’Impresa 2022-2025.
Milano, 04 agosto 2022
Delegazioni Trattanti Gruppo Intesa Sanpaolo
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN