In un mondo che viaggia a grandi velocità per un uso sempre più avanzato delle nuove tecnologie amareggia assistere, nella nostra Banca, al processo involutivo di una figura professionale cardine: il Direttore di filiale (la goliardica vignetta la usiamo per evitare di riportare indietro le lancette della storia evolutiva dell’uomo).
Si narra che un tempo il Direttore di filiale gestiva i clienti più importanti (oggi è essenzialmente destinatario di proteste ed insulti), concordava con la Direzione del Personale i trasferimenti (oggi subisce i diktat sugli organici tout court), si confrontava in incontri periodici con i superiori su diverse tematiche bancarie (oggi i contatti hanno cadenza praticamente oraria e sono monotematici: cosa hai venduto?), aveva conferite delle deleghe per la gestione dei territori di riferimento (oggi compone a fine giornata il pallottoliere dei prodotti venduti perché necessita finanziare i bonus dei superiori, con le briciole destinate ai Lavoratori).
Ma non finisce qui: con la riduzione della soglia (ad € 5.000) delle operazioni oggetto dei Controlli Anticipati in Caui il Direttore di filiale ha ricevuto recentemente … un bel regalo: deve dedicare buona parte del tempo ad effettuare tutta una serie di controlli, a volte estesi ad una pluralità di altre filiali per i soggetti non conosciuti, svilendo ulteriormente la propria figura manageriale.
Sorge spontanea una domanda: i modelli di servizio sfornati da esimie e strapagate intelligenze non andrebbero rivisti per ottenere una reale gestione manageriale? Abbiamo dei Direttori di filiale profondamente competenti:
valorizziamoli come meritano!
Suggeriamo di rivedere le priorità strategiche auspicando non un ritorno al passato ma un’efficiente ed efficace visione del futuro perché i competitors del sistema bancario sono ben attrezzati e le battaglie si vincono solo con un’organizzazione che valorizza le proprie Risorse Umane.
19 aprile 2021
RSA UNISIN – ISP/SICILIA
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