Dopo oltre 10 anni di promesse e rinvii, di tentativi da parte di Intesa Sanpaolo di ottenere risultati soltanto mediante accorpamenti di filiali, di richieste e pretese sempre più pressanti nei confronti delle colleghe e dei colleghi ADESSO BASTA!
Gli organici sono una emergenza non più rinviabile.
L’apertura della procedura di accesso al Fondo Esuberi legata alla fusione tra ISP e UBI comporterà in Sardegna, l’uscita in breve tempo di ulteriori 110 colleghi.
Questi si aggiungono agli oltre 80 usciti tra pensionamenti e fondo esuberi legati al precedente piano industriale.
Simili numeri, su un organico di poco superiore alle 1000 unità, hanno un impatto devastante sulle realtà operative di Intesa Sanpaolo in Sardegna.
Le ultime nuove assunzioni risalgono al 2009!!
Da quella data (cioè ben 12 anni fa!!) gli unici ingressi di nuovo personale sono stati pochissimi e legati alle assunzioni obbligatorie di Categorie Protette o di congiunti di colleghi deceduti…
È una situazione insostenibile!
Non solo per i lavoratori ma anche dal punto di vista aziendale, come si fa a gestire un “buco generazionale” di ben 12 anni?!
È ora che Intesa Sanpaolo dimostri con i fatti di essere attenta a tutti i territori e soprattutto alle aree disagiate quali la NOSTRA ISOLA.
Ricordiamo a tutti che la Sardegna è l’unica regione a non essere stata interessata dalle acquisizioni, sia nel caso delle Banche Venete che (tranne una piccola filiale) nel caso di UBI.
Aumentano le PRESSIONI COMMERCIALI
Questa situazione non fa che acuire le pressioni che, anche in tempo di pandemia, con i colleghi sempre in prima linea, fortemente provati (spesso a ranghi ridotti), non accennano a diminuire, anzi… la nostra Direzione Regionale in questo clima “si distingue” con richieste (o pretese) sempre più pressanti, decontestualizzate ed irricevibili dai colleghi. Come se nulla stesse succedendo… Come se tutto fosse normale.
Cosa intendiamo fare?
Convocheremo i colleghi in ASSEMBLEE e contestualmente stiamo avviando la procedura obbligatoria per attivare il Comitato di Consultazione di Gruppo.
Se questi passi non daranno esito proseguiremo la vertenza a nome di tutti i colleghi che versano davvero in una condizione ingiusta ed immeritata.
Cagliari, 11 febbraio 2021
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