Tra le misure per contrastare il diffondersi del CoVID-19, l’azienda ha introdotto anche un questionario che i colleghi devono compilare ogniqualvolta rientrano al lavoro, presso le filiali o gli altri luoghi aziendali, dopo un’assenza di almeno 14 giorni continuativi, oppure al comparire di sintomi “simil influenzali”.
A questo proposito è utile precisare che è irrilevante la motivazione dell’assenza, vanno bene tutte: ferie, smart working, astensione cautelativa etc. etc..
Perché allora abbiamo scomodato il Bardo, storpiando il titolo di una delle sue celeberrime opere? Semplicemente perché, anche in questo caso, i nostrani inventori della “spazzola arriccia ciuffi per calvi” hanno dato prova del loro senso pratico:
1°. il questionario deve essere inoltrato almeno un giorno lavorativo antecedente a quello di rientro, esempio: se si rientra il lunedì il questionario deve essere inviato il venerdì precedente. Notoriamente quando una persona è in procinto di partire per le vacanze la prima cosa che ha in mente è quella di inoltrare il questionario CoVID!
2°. il questionario è reperibile nell’intranet aziendale, il che implica la necessità di aver con sé: un pc aziendale, uno smartphone aziendale, oppure uno smartphone personale con sbronzaut etc. etc.
3°. il questionario deve essere inviato ad una casella di posta elettronica molto intuitiva e facilmente memorizzabile: ufficio_coordinamento_MCT@intesasanpaolo.com ….
… e potremmo continuare così per pagine e pagine, tanta e tale è la “sindrome-da-burocrazia-assistita” che colpisce questi personaggi (ma andare un po’ al mare con secchiello e paletta e scavare tante belle buche come quando eravate piccoli, no?! Almeno non frantumereste i corbezzoli a chi lavora!).
Per costoro, infatti, è del tutto normale recarsi in spiaggia portando con sé computer e stampante: chi non lo fa?!
Cosa succede però se non si riesce ad inviare il questionario in tempo utile? Fucilazione? Impalamento? Vendita obbligatoria a tutti i parenti fino al 7° grado di minimo 210mila polizze “viaggia-con-me-viaggia-con-te-ma- viaggia-con-chi-cavolo-vuoi”?
Nulla di tutto questo.
Il lavoratore dovrà rimanere a casa, eventualmente lavorando in smart working, in attesa che il Medico Competente (e ci mancherebbe solo che fosse InCompetente!) decida delle sue sorti e, una volta esaminato il caso, acconsenta al rientro in servizio.
Ad ogni buon conto alleghiamo il questionario in bianco per coloro che, dopo averlo compilato, e se ne avranno voglia e mezzi, potranno fotografarlo ed inviarlo alla casella di posta elettronica sopra citata, oppure potranno recapitarlo all’azienda in altra maniera.
Lunedì, 13 luglio 2020
UNISIN FALCRI-SILCEA-SINFUB di INTESA SANPAOLO
Se condividi quello che abbiamo scritto forse sei interessata o interessato a darci la tua fiducia iscrivendoti con noi : CLICCA QUI PER FARLO ADESSO 
